Il ministro dell’Interno Matteo Salvini cede al premier Giuseppe Conte sulla Open Arms e i 27 minori presenti a bordo della nave della Ong arrivano al molo di Lampedusa.

“Mi riferiscono da Lampedusa che dei 27 immigrati per i quali è stato ordinato lo sbarco in quanto minorenni, già 8 si sono dichiarati maggiorenni! Vedremo gli altri.
Dopo i ‘malati immaginari’, ecco i ‘minorenni immaginari’! Mentre altri cedono, io non cambio idea”.
Lo scrive su Twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La ong ha comunicato al tribunale dei minori che sono: due di 15 anni, undici di 16 e quattordici di 17 anni; 26 ragazzi e una ragazza. Sono in corso le procedure di identificazione.

“Prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della Open Arms” e “darò pertanto, mio malgrado – aveva detto in precedenza Salvini -, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinché non vengano frapposti ostacoli all’esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione, non senza ribadirti che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l’affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti”.

La decisione del vicepremier è arrivata dopo la nuova lettera di Conte a Matteo Salvini in cui aveva ribadito la necessità dell’autorizzazione allo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 presenti a bordo della nave Open Arms.

Dal premier anche la conferma della disponibilità della Commissione europea di una pluralità di Paesi europei (Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna) a condividere gli oneri dell’ospitalità per tutte le persone di cui ci stiamo occupando, anche indipendentemente dalla loro età.

“I principi giuridici destinati a regolare i ruoli degli Stati nel governo del fenomeno delle migrazioni sono dagli altri Paesi invocati a parole e disapplicati nella pratica – ha detto Salvini nella lettera al premier Giuseppe Conte -, col risultato di far pesare solo sul contribuente italiano le conseguenze dell’attività di fiancheggiamento dell’immigrazione clandestina attuata da navi straniere”.

Intanto la Procura di Agrigento ha disposto una ispezione medica a bordo della Open Arms per accertare le condizioni igienico-sanitarie dei 134 naufraghi, da due settimane ammassati nello scafo della ong spagnola, ferma alla fonda a Lampedusa. La decisione è stata assunta durante un vertice in Procura. E la Procura di Agrigento ha acquisito dei documenti, relativi all’Open Arms, dalla Guardia costiera. Tra gli incartamenti che sono, adesso, al vaglio del procuratore aggiunto Salvatore Vella, anche la comunicazione con cui il centro di ricerca e soccorso di Roma scrive, chiedendo una risposta urgente, al ministero dell’ Interno sostenendo che “non vi sono impedimenti di sorta” allo sbarco.

“In 16 giorni sareste già tranquillamente arrivati a casa vostra in Spagna – aveva scritto su Twitter il ministro Salvini allegando un post con cui Open Arms stigmatizza il fatto che, dopo 16 giorni, non è stata ancora trovata una soluzione -. Quella delle ONG è una battaglia politica, non certo umanitaria, giocata sulla pelle degli immigrati. Vergogna. Io non mollo”.

Agenti di polizia si sono recati, ieri, nel poliambulatorio a Lampedusa per sentire il responsabile Francesco Cascio. Il medico che non si trova nell’isola, sarà ascoltato probabilmente a breve o al suo rientro a Lampedusa, la prossima settimana. Ieri Cascio ha sostenuto che i tredici migranti fatti sbarcare per motivi di salute dalla Open Arms, erano in buone condizioni come refertato dal suo staff medico, salvo uno di loro che presentava una otite. Tutti i migranti sono stati poi trasferiti direttamente nell’hotspot dell’isola.

“Mi fido dei miei medici, i referti sono chiari. Non so cosa sia successo – ha detto all’ANSA il responsabile del poliambulatorio di Lampedusa, Cascio -: se a bordo di Open Arms ci sono naufraghi con le patologie descritte nella relazione dal Cisom non sono gli stessi che sono stati fatti sbarcare, perché le loco condizioni erano buone, tranne un caso di otite facilmente curabile”.

“Per quanto attiene questo Imrcc non vi sono impedimenti di sorta” allo sbarco, aveva scritto il Comando Generale della Guardia Costiera al Viminale, al ministero delle Infrastrutture e a quello degli Esteri in relazione alla Open Arms chiedendo “con urgenza” una risposta sullo sbarco dei migranti. La richiesta del Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo fa seguito alla diffida che i legali della Ong spagnola hanno inviato al Comando Generale chiedendo “di autorizzare senza ulteriore indugio l’ingresso della Open Arms nel porto di Lampedusa”.

Fonte Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui