Diana Spencer, il sogno e la fragilita’ di ognuno!
La figlia incompresa, e la moglie di troppo, la madre premurosa, e la nuora ostracizzata. E la sua capacità di parlare a tutti, annullando ogni distanza, il suo talento l’ha resa la prima grande comunicatrice globale!

Lady D è vissuta davvero come una” candela nel vento”, una fiamma in apparenza troppo fragile per poter resistere, eppure così forte da poter riuscire a riaccendersi, più luminosa di prima.
Sono passati 22 anni dalla sua morte a Parigi, ma non si sono mai sopite le voci di complotti o presunti misteri sulla dinamica dell’incidente.
In questi anni si son scritte intere pagine di giornali e libri per cercare di dare una spiegazione all’accaduto, un senso a un evento così tragico e inaspettato.
Nell’immaginario collettivo la figura di Lady D ha assunto i caratteri di una “semidea moderna”, che poteva amare, desiderare, soffrire, ma non morire.
Proprio come le divinità dell’antica Grecia, la sua fine prematura ci ha restituito invece l’immagine di una donna come tante, a cui era toccato un destino diverso.
Ancora scorrono lucide nella mia mente le sequenze televisive dell’ascensore del Ritz alle 0.15, e di lei sorridente, fasciata nel blazer blu e nei pantaloni bianchi, che ne facevano risaltare il fisico
asciutto. Non sapeva che, ad aspettarla, fuori dal lussuoso Hotel, c’era la morte!

Lady Diana Spencer, l’unico essere umano della storia davanti al quale anche la Regina Elisabetta d’Inghilterra ha dovuto inchinarsi. L’occasione era il drammatico e partecipato funerale nell’Abbazia di Westminster del settembre del 1977, quando la monarca più conosciuta, sotto consiglio del suo primo ministro, aveva dovuto renderle omaggio per non mettersi contro un’intera nazione, anzi un intero pianeta, devastato dalla tragica scomparsa della “principessa del popolo”.
La “principessa del popolo”, con le orde di fan in lacrime ai cancelli di Kensington Palace, dopo anni di lotte, vince la sua battaglia contro una monarchia con più di 1000 anni di storia, tanto da metterne a repentaglio la sopravvivenza.

Diana era il sogno e la fragilità insieme!
Era la ragazza troppo introversa per chiedere al principe di amarla incondizionatamente.
Era la nuora ostracizzata da una suocera ingombrante e per la quale non sarebbe mai stata all’altezza.
La moglie di troppo, in un matrimonio a tre, dove quella scomoda era lei e non, guarda caso, la duchessa Camilla Parker Bowles, al tempo amante del principe Carlo, oggi sua seconda moglie.
Era soprattutto la mamma amorevole, disposta a tutto, per proteggere i figli sopra ogni altra cosa.
Nella sua storia tutti noi ci siamo ritrovati, con tutte le nostre fragilita’ dei momenti bui e dolorosi delle nostre vite!
La regina contraria ai funerali pubblici e ai relativi onori per chi aveva ormai perso il titolo di altezza reale e diritti accessori, cede amaramente, alle richieste del premier Tony Blair e della collettività di dire addio a Lady D come la più amata delle regine, quasi una santa pronta ad ascendere agli onori della storia grazie all’emotività dei suoi adepti: 3 milioni di persone per le strade della
capitale britannica e 2 milioni e mezzo di telespettatori in tutto il mondo.

Lady D è riuscita prima di tutti a fare quello che i social media faranno dieci anni dopo la sua morte. E’ riuscita cioè ad accorciare le distanze tra i personaggi pubblici e noi persone comuni, parlare a tutti come se lo si stesse facendo uno ad uno.
Se Diana fosse ancora qui, il suo profilo su INSTANGRAM spopolerebbe, vi rendete conto?
Si sarebbe fatta beffe, in quanto a follower, di tanti nomi eccellenti in voga, perchè lei era il suo mezzo. Il suo linguaggio, troppo moderno per quel tempo e quasi troppo contemporaneo, oggi, diventa rivoluzionario!
Sarebbe stato bello chiedere a lei, così capace di parlare alle masse, se si definiva la prima influencer della storia.
Sarebbe stato bello poterglielo chiedere, forse parlando delle tematiche contemporanee anche da lei abbracciate: il disarmo nucleare, il riscaldamento globale o quanto sia difficile e bello essere
nonna di quattro nipoti.
Non sapremo mai quali grandi cose avrebbe potuto fare oggi quella maestra d’asilo troppo timida, ma Lady D resterà per sempre la luce inesauribile e leggera di una “candela nel vento”!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Reuters

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui