Reparto offensivo decimato – out Ronaldo, Mandzukic e Dybala – ma la Juve guarda e passa anche alla Sardegna Arena (0-2). Per i bianconeri è ormai count down scudetto: +18 sul Napoli ad otto giornate dall’epilogo. A Pasqua, o subito dopo, potrebbe già scattare la festa, con un mese di anticipo sulla fine del campionato. Malgrado il ko, il Cagliari resta comunque a distanza di sicurezza dalla zona calda (+8).

La prima occasione è per gli ospiti (11’): punizione dalla destra di Pjanic, conclusione di Caceres scomposta (un po’ ginocchio un po’ coscia) ma angolata, Cragno evita il peggio con un bel colpo di reni. Ma il gol è dietro l’angolo (22’): corner Bernardeschi e stacco vincente di Bonucci, che festeggia nel migliore dei modi la 250ma presenza con la maglia bianconera. Squadra di Allegri ancora minacciosa al 28’: traversone De Sciglio e capocciata appena alta di Matuidi. I padroni di casa, abbastanza sottotono per tutto il primo tempo, creano l’unico pericolo al 39’: azione Pavoletti-Barella-Joao Pedro, ma il tentativo del brasiliano termina (non di molto) sopra la traversa.

Sardi più aggressivi ad inizio ripresa, ma è sempre la Juve a rendersi pericolosa (59’): Pjanic in profondità per Kean, la potenza non c’è, Cragno para. Ci prova anche Bernardeschi (girata al volo) su invito di Matuidi: la sfera, ben indirizzata, colpisce però accidentalmente Kean e termina fuori (70’). Senza fortuna la torsione aerea di Pavoletti (77’), quattro minuti dopo tempestivo Cragno nell’uscire fuori area per chiudere la strada a Kean, lanciato a rete. Ma il giovane talento bianconero si riscatta poco dopo, firmando da pochi passi il raddoppio su assist di Bentancur (85’). Pratica chiusa.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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