La prima volta di “Tosca” di Giacomo Puccini (1858-1924) per la ‘prima’ della stagione alla Scala è stato un trionfo. Alla fine del terzo atto è scattata la standing ovation del pubblico che ha esaltato lo spettacolo offerto dal cast delle voci con un interminabile applauso, durato 16 minuti, dalle 21.17 alle 21.33. Una “Tosca” che sembra aver convinto anche il pubblico più esigente, quello dei loggionisti.

Continui “brava” per la soprano Anna Netrebko (Floria Tosca), arrivata al suo quarto 7 dicembre scaligero, e tanti “bravo” per il tenore Francesco Meli (Mario Cavaradossi) e il baritono Luca Salsi (il barone Scarpia). Per loro anche il lancio di mazzi di fiori sul palco.

Visibilmente soddisfatto anche il maestro Riccardo Chailly al termine dell’esecuzione, che è stato poi salutato dal pubblico con un tripudio di applausi, condivisi con il regista Davide Livermore. Il pubblico è rimasto colpito dalla regia “cinematografica” del regista: il quadro di Caravadossi, quello che scatena la gelosia di Tosca che sarà all’origine di tanta sofferenza e morte, è un video che si colora e si scolora, gira per il palcoscenico, si alza e si abbassa mentre il Te Deum della fine del primo atto è maestoso e barocco, ricorda quasi una regia zeffirelliana.
Anche il finale è di grande effetto, con la Tosca alternata a una controfigura che si sottrae alla cattura elevandosi, anziché gettandosi dall’alto come al solito. Molti sono stati i momenti di entusiasmo con applausi a scena aperta: il “Vissi d’arte e d’amore” di Netrebko, prima di tutto, poi anche il “E lucean le stelle” del tenore Meli.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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