LA TEMPESTA scritto e disegnato da Francesca Onali

In un bosco incantato viveva una comunità.
In questa comunità c’erano tanti bambini e avevano anche una scuola. Una graziosa scuola in mezzo ai pini. A scuola si facevano molte attività, si stava nella natura si facevano passeggiate, si cercavano le tracce degli animali, ma soprattutto si stava assieme in amicizia.

I giorni passavano e la comunità faceva ciò che poteva per rimanere comunque unita.
I grandi si tenevano in contatto, si dicevano che presto sarebbe passato tutto e cercavano di capire perchè tutto era così nero. Le maestre della scuola continuavano a fare le lezioni con l’aiuto dei papà e delle mamme. I bambini alternavano momenti di felicità a momenti in cui avevano voglia di fare una corsa a perdifiato, ma avevano sempre un sorriso nascosto da qualche parte.

Un giorno venne un temporale molto forte, così forte che tutto divenne scuro. Il cielo era grigio, la pioggia incessante, il vento insidioso. Tutti scapparono nelle loro case a guardare dalla finestra cosa stava accadendo. La tempesta durò vari giorni poi all’improvviso finì, ma non finì tutto quello scuro, anzi diventò ancora tutto più nero.
Il capo del villaggio si riunì con tutti gli abitanti e tutti insieme decisero che, siccome non sapevano cosa sarebbe successo, sarebbe stato meglio rimanere chiusi al sicuro nelle proprie case.
I bambini ma anche i grandi furono tristi e dispiaciuti per quello che stava accadendo.
Nessuno si poteva vedere, incontrare, si stava ognuno insieme alla propria famiglia.

Un giorno un bambino vide dalla finestra una piccola luce. LA LUCE EVVIVA…!
Purtroppo era talmente piccola che il capo della comunità decise che si doveva rimanere ancora in casa.

I bambini iniziarono a sentire la mancanza dei propri amici, della vita felice nel bosco…, si ricordarono di tutte le cose belle che avevano fatto… dalle risa alle corse. Senza essere d’accordo si misero a raccogliere dentro ad alcuni barattoli di vetro, i ricordi felici, le corse belle e tutte le esperienze fatte insieme. Riempivano barattoli, su barattoli, e mentre riempivano sentivano che venivano avvolti da una cosa che non vedevano, ma sentivano fortissimo.

Era tutto il bene che questi ricordi regalavano. Tutti erano lontani e non si vedevano, ma il bene era ancora lì, solido più forte che mai.
Così decisero di aprire tutti i barattoli per donare alla comunità, quella cosa meravigliosa che avevano scoperto.
Volevano condividere questa cosa bella con i grandi.
Successe una magia, tutto il nero venne ricoperto da arcobaleni, fiori, stelle e cuori colorati e il bosco diventò ancora più bello di prima.
Tutti erano felici… grandi e piccini capirono che le cose belle rimangono sempre belle anche quando non vedono con gli occhi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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