Malgrado quest’anno sia da considerare disastroso e sicuramente da dimenticare, a causa di questa maledetta pandemia, la provincia di Forlì Cesena si trova ai primi posti in Italia come qualità della vita. Infatti, la recente classifica annuale stilata da “Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma”, giunta alla 22esima edizione – che quest’anno ha tenuto conto anche dell’emergenza in corso – ha evidenziato luci e ombre del benessere nelle 107 province italiane. La somma dei circa novanta, tra indicatori e sottoindicatori statistici, ha fatto balzare nell’Emilia-Romagna la provincia di Forlì Cesena a un inaspettato 2° posto, preceduta da Bologna e seguita da Modena. Interessante un’annotazione al riguardo: in nessuna delle “classifiche di tappa” la nostra provincia è nei primi posti, ma è pur sempre in buona posizione.

Forse è grazie al “gioco di squadra”, cioè alla fusione di diversi valori positivi e condivisi, che è riuscita a conquistare questo simbolico ma interessante primato. Malgrado ciò nella classifica nazionale scende di alcune posizioni, piazzandosi al 29° posto rispetto al 21° dello scorso anno. Discorso a parte la posizione in classifica alla voce “Reati e sicurezza” che rimane sempre critica e occupa il 75° posto, scalando di due posizioni il piazzamento dello scorso anno. In questo caso il virus, forse, ci ha “aiutato”… così come non ci può e non ci deve consolare che la vicina Rimini indossi la maglia nera, poiché occupa l’ultima posizione, per il terzo anno consecutivo. Sarebbe però far torto all’intelligenza di chi legge non rimarcare che nelle varie classifiche non è tutto oro quello che luccica.

Ad esempio il tema sicurezza – ovvero il senso d’insicurezza – oggi tra i più sentiti da parte dei cittadini. Da più anni e da più parti è evidenziato l’aumento dell’incidenza della criminalità in provincia. Criminalità attirata dal benessere? Forse. Nello specifico per i reati contro il patrimonio Forlì Cesena si piazza al 74° posto, mentre si aggiudica la 91esima posizione per la piaga dei furti in generale. Nelle rapine in banca e agli uffici postali è 75esima, mentre per scippi e borseggi è 88esima. Ecco perché contro la malavita e per farci vivere più sereni, oltre all’indispensabile collaborazione della popolazione, servirebbe, quantomeno, favorire maggiormente tutte le agenzie preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica.

È innegabile che gli effetti positivi dei risultati facciano riferimento alla struttura sociale ed economica, con specifico riguardo all’artigianato, al commercio e alla piccola impresa che sono, allo stesso tempo, il motore dell’economia e del benessere collettivo nonostante la perdurante crisi nazionale. Comunque vada continuiamo ad amare la vita, perché la vita è come una foto, se sorridi, viene meglio. 

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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