Tornata alle cronache per alcune vicende legate al suo patrimonio, Gina Lollobrigida conosciuta come la Bersagliera compie 90 anni nel giorno della ricorrenza della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America: 4 luglio 2017.

Partita da Subiaco alla conquista di Hollywood, la Lollo mediterranea è stata una delle attrici più importanti a livello internazionale degli anni cinquanta e sessanta. Divenuta icona e sex symbol, il suo esordio nella vita pubblica è cominciato sul palcoscenico del concorso di bellezza “Miss Roma” nel ’47.
È il pubblico a notarla nelle finali di “Miss Italia” a Stresa. Gina non vince il concorso, ma ottiene l’ammirazione della platea.
Si aprono le porte di Cinecittà, con offerte di parti minori e in alcuni casi con contratti da controfigura.

Nel 1950, Lollobrigida riceve l’offerta del miliardario Howard Hughes che la vincola a lavorare a Hollywood soltanto per le sue produzioni.
L’attrice non ci sta e torna in Italia.
Inizia l’ascesa che la consacra a diva: l’attrice lavora col regista Luigi Zampa in “Campane a martello” e “Cuori senza frontiere”, seguono Mario Monicelli e Steno che la scelgono nel cast di “Vita da cani”, così come farà Pietro Germi in “La città si difende” e Carlo Lizzani in “Achtung! Banditi”.

In Francia, Gina interpreterà “Fanfan la Tulipe” a fianco del divo Gérard Philipe.
Poi da Monicelli a Comencini tutti la vogliono. È proprio Comencini a decretare la sua fama assoluta affiancandola a Vittorio De Sica nel clamoroso successo di “Pane, amore e fantasia” (1953). Per tutti è la Bersagliera.

Lollobrigida diventa “la Lollo” e si può permettere grandi coproduzioni (“Il tesoro dell’Africa” per John Huston, “Trapezio” con Tony Curtis, “Il gobbo di Notre Dame” per Jean Delannoy), seguiti fortunati (“Pane amore e gelosia”, dopo il quale lascerà il ruolo alla “rivale” Sophia Loren), scelte intellettuali (“La provinciale” di Mario Soldati, “La romana” di Luigi Zampa, “Mare matto” di Renato Castellani). Persino gli americani, visto che non può lavorare negli Usa, sbarcano in Europa per lei. Da Carol Reed a Robert Z. Leonard, da King Vidor a John Sturges. Negli anni ’60, Gina scopre la televisione. Dal “Pinocchio” di Comencini alla serie americana “Falcon Crest”, fino all’ultima apparizione di prestigio nel remake de “La romana”, firmato per la tv da Giuseppe Patroni Griffi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui