Ricordare è tutto. Preservare la memoria di ciò che è stato e che non dovrà mai più essere è il solo modo per imparare dagli errori del passato: anche se gli uomini devono farne ancora molta di strada.

Oggi, in occasione della Giornata della Memoria, che ricorda e celebra la liberazione di Auschwitz, il più grande campo di sterminio nazista creato per annientare gli ebrei, “rammentare e onorare, come è bene fare, i tanti giusti, le azioni eroiche non cancella tuttavia le colpe di chi, anche in Italia, si fece complice dei carnefici per paura, fanatismo o interesse”.

Sono state queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso delle celebrazioni al Quirinale. “La memoria di Auschwitz e tutto quello che Auschwitz rappresenta e contiene ci pone ogni volta di fronte al lato più oscuro dell’uomo, all’abisso del male, all’offuscamento delle coscienze e alla perdita totale del sentimento più elementare di pietà e di umanità”.

“Intellettuali, filosofi, storici, artisti hanno dibattuto a lungo sulla reale impossibilità di descrivere pienamente, il sistema Auschwitz: “il silenzio di Dio”, evocato da Wiesel, “l’esilio della parola” di cui parla André Neher, non possono costituire però un ostacolo al nostro diritto-dovere di conoscere, indagare, studiare, riflettere. E prevenire. Nulla deve fermare la nostra volontà di ricordare, anche se ci provoca tuttora orrore e dolore”.

“Ancora oggi dobbiamo chiederci: com’è possibile che, sotto forme diverse – che vanno dal negazionismo, alla xenofobia, all’antisionismo, a razzismi vecchi e nuovi, al suprematismo, al nazionalismo esasperato, al fanatismo religioso – com’è possibile che ancora oggi si sparga e si propaghi il germe dell’intolleranza? La Giornata della memoria, allora ci impone soltanto di ricordare, doverosamente, le tante vittime innocenti di una stagione lugubre e nefasta. Ma impegna a contrastare, oggi, ogni seme e ogni accenno di derive che ne provochino l’oblio o addirittura ne facciano temere la ripetizione”.

Già, perché il campo di sterminio di Auschwitz non venne fatto per caso. “Esso – ha affermato Mattarella – fu il frutto perverso, ma del tutto coerente, di teorie razziste e del l’antisemitismo”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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