La Corea del Nord adesso fa paura.
Adesso che si è autodefinita, a ragion veduta, stato nucleare. L’auto-investitura non è dovuta ad un eccesso di follia del leader di questo paese, ma dall’ennesimo test missilistico andato a buon fine nella notte tra ieri ed oggi, e che è stato etichettato come “grande successo”.
“Adesso possiamo bombardare gli Stati Uniti” afferma fieramente Kim Jong Un, con il chiaro intento provocatorio, ma anche con la reale consapevolezza che il nuovo “mostro della distruzione”, il missile Hwansong possa potenzialmente colpire tutti gli USA dalle Hawaai fino a New York.

Tutto questo appunto dopo i test compiuti che hanno portato a risultati stupefacenti: la prova è stata effettuata in piena notte, dopo una pausa di 75 giorni. Il missile ha coperto la gittata di 950 km e toccato un’altitudine massima di circa 4.500 km, con risultati considerati tra i più importanti mai raggiunti. L’emittente statale nordcoreana Kctv ha parlato di un “successo storico” e ha spiegato che adesso, con l’ultima versione e la messa a punto della micidiale arma, “tutto il territorio Usa è nel mirino” ed è quindi raggiungibile.

Immediate, naturalmente, le repliche da parte di tutto il mondo occidentale, in particolare del presidente americano Donald Trump che con un laconico “ce ne occuperemo” risponde alle provocazioni del nemico.
Non solo l’occidente, ma perfino la Corea del Sud si schiera dalla parte americana.
Il presidente sudcoreano ha infatti definito il lancio “una seria minaccia” alla pace globale, ha chiesto una maggiore pressione internazionale e nuove sanzioni, e ha espresso i suoi timori per una possibile “spirale fuori controllo”, con il perfezionamento dei missili balistici da parte della Corea del Nord che spingerebbe gli Usa a considerare anche un attacco preventivo. Il presidente ha chiesto ai suoi militari di prendere ulteriori misure per rafforzare la capacità di risposta. Anche Abe ha chiesto nuove sanzioni e “ribadito l’impegno a combattere la minaccia nordcoreana”.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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