Sta girando in queste ore la notizia che un team di cinque medici cinesi, un rappresentate della Croce Rossa cinese ed un esperto di controllo e prevenzione sanitaria, sarebbe pronto a partire per l’Italia per dare supporto alla lotta contro il Covid-19; tutti unitamente ad una fornitura di materiale sanitario come mascherine, tute protettive, tamponi e mille respiratori polmonari, indispensabili attrezzature per i reparti di terapia intensiva degli ospedali impegnati nella cura di pazienti positivi al Coronavirus.

La notizia è conseguente un contatto telefonico tra i Ministri degli Esteri di Italia e Cina, Di Maio e Wang Yi, terminata con la promessa di aiuto da parte del Paese asiatico da cui è partito e si è sviluppato il virus che ha ormai raggiunto con il contagio ogni parte del mondo e, secondo il Ministro Di Maio, sarebbe il frutto degli accordi commerciali e dell’amicizia nata con “la via della seta”, accordo che tante polemiche aveva suscitato.

Quali siano i termini dell’aiuto, ancora non è dato sapere, se cioè l’offerta della Cina preveda un pagamento totale o parziale, ma in compenso ha già suscitato le più innumerevoli e disparate reazioni, tra chi plaude e chi è invece critico, chi sottolinea la vicinanza asiatica, criticando l’Europa delle spalle voltate, e chi parla di opportunismo legato unicamente alla possibilità di prendere ancora più piede nel nostro Paese.

Di sicuro c’è che abbiamo bisogno e nel minor tempo possibile che i nostri ospedali ricevano materiale indispensabile per proseguire nella lotta contro il virus, possibilmente senza che questo o quello se ne vengano fuori con notizie destabilizzanti e molto spesso prive di ogni fondamento; specie se coloro che le diffondono hanno incarichi istituzionali di rilievo.

L’Italia è oggi in un momento di difficoltà come non se ne vivevano da molti anni, servono e ben vengano aiuti da parte di chiunque, serve che le persone facciano dei sacrifici e si mettano in testa che solo attendendo alle indicazioni ricevute, se ne può uscire nel migliore modo e nel minore tempo possibile; poi, alla fine, ci sarà tempo e modo di ridiscutere il tutto, di stabilire cosa è stato fatto bene e cosa invece si è sbagliato!

Adesso è tempo di lavorare, prendere decisioni anche impopolari e, da parte nostra, di ubbidire (per una volta) senza se e senza ma, e… lavarsi le mani, anche dopo averle messe nelle mutande.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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