Kiara-2

E’ una regina delle due ruote. In sella alla sua Yamaha ha vinto quattro mondiali di fila di motocross. No, non stiamo parlando di Tony Cairoli, ma della sua collega femminile Kiara Fontanesi, una vera fuoriclasse. Kiara (classe’94) da Parma, oltre ad aggiudicarsi quattro WMX-campionati mondiali della categoria Donne nel 2012, 2013, 2014, 2015 (unica donna per ora ad aver centrato questo prestigioso obiettivo), ha vinto anche il WMXON- Motocross delle Nazioni Europee nel 2014 e nel 2015. Se, invece, torniamo un po’ indietro nel tempo, la pilota parmense si è portata a casa anche il CIMX Femminile-Campionato Italiano Motocross Femminile per ben tre volte, nel 2008, 2010 e 2011. Insomma, questa ragazza è davvero una pilota con i fiocchi. Facciamoci raccontare come è nato questo amore per le moto.

Kiara, quando e nata la tua passione per le due ruote?

“La passione per le moto è nata quando avevo due anni e mezzo. Mio padre un giorno era arrivato a casa con una Yamaha 50, io dopo avere pianto, ci ero salita subito e da lì è nato l’amore per le moto e non sono più scesa.”

Quando hai cominciato a gareggiare? In quali categorie hai corso le prime gare?

“Ho iniziato a sei anni con il trofeo Lem in mezzo ai bambini. E poi negli anni sono salita di categoria partecipando al Minicross e vincendo in America il Trofeo Loretta Lynn, la gara per futuri piloti e amatori più importante al mondo.”

Quando hai capito di essere brava e di poter vincere?

“Mi veniva facile, mi divertivo e mi piaceva. Avevo iniziato a vincere fin da subito nel trofeo Lem e poi negli anni ho vinto diversi regionali minicross in mezzo ai ragazzi, fino ad arrivare nel 2008 a trionfare nell’italiano femminile. Ho fatto uno scalino alla volta per arrivare a debuttare nel mondiale femminile nel 2009.”

Che effetto fa vincere quattro campionati di fila? Sei la prima donna ad aver raggiunto questo traguardo.

“Ogni mondiale regala emozioni e soddisfazioni incredibili e vincerne quattro è magnifico. Soprattutto gli ultimi due titoli sono arrivati al termine di stagioni tirate, nelle quali mi sono giocata tutto nell’ultima gara. Dopo la tensione, il nervosismo del weekend, è stato fantastico vincere il titolo e liberare tutta l’emozione. Ti rendi sempre conto dopo di quello è che successo e dunque il successo si gusta appieno nei giorni successivi. Con il mondiale 2016 sono arrivata al poker e sono diventata la più titolata. Una bella responsabilità e una bella soddisfazione che dà la carica per dare l’assalto al quinto iride.”

Quali saranno i tuoi obiettivi nella prossima stagione?

“Lottare per vincere il quinto mondiale. Sarà una stagione importante perché dopo tanti anni di Yamaha, debutterò sulla Honda. Una moto nuova per me che sto provando in questo periodo e stiamo lavorando per cucirmela addosso. Abbiamo una fitta tabella di allenamento e test perché voglio arrivare pronta alla prima gara dell’anno. Le mie avversarie si presenteranno in forma e ogni anno la competitività è sempre più elevata, quindi da parte mia non tralascio nulla per essere sempre la più forte. L’obiettivo è quello di vincere il quinto mondiale.”

Quali difficoltà deve affrontare una donna che vuol fare questo tipo di sport, rispetto agli uomini?

“Le difficoltà sono le stesse degli uomini, certo noi donne avendo un fisico diverso rispetto ai ragazzi facciamo più fatica all’inizio. Però il motocross è uno sport di sacrificio dove è necessario essere sempre in forma fisica e psicologica. Ci si allena in palestra e in moto, però le soddisfazioni non mancano e lo consiglio a tutte le ragazze. È uno sport sano e bello.”

Come mai,secondo te, le donne che fanno sport hanno meno visibilità rispetto agli uomini, anche se negli ultimi anni, hanno portato più volte in alto i colori italiani, rispetto ai maschietti?

“Penso sia una questione legata ai media. I ragazzi vanno in tv, noi no di conseguenza anche se le nostre gare sono belle come quelle degli uomini, abbiamo meno visibilità. Certo noi donne facciamo più fatica ad andare su giornali e tv, sarebbe bello che tutti i media ci dedicassero spazio. Però non è così. Alla fine in Italia c’è poca cultura degli altri sport rispetto al calcio. Quindi soffriamo rispetto ad altri Paesi. Speriamo che a furia di vincere ci sia sempre più attenzione da parte della stampa verso il motocross.”

Correrai con lo stesso team anche l’ anno prossimo?

“Correrò con il team Fonta Mx, la squadra di famiglia con la quale ho vinto tutti i mondiali. Non cambierà nulla, se non la moto. Abbiamo un team forte e affiatato e siamo tutti pronti alla sfida.”

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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