Juventus e Roma vengono entrambe promosse al primo decisivo esame stagionale e non falliscono l’obiettivo di qualificarsi agli ottavi di Champions League.

Partendo dai bianconeri, per i quali la qualificazione era d’obbligo, visto il girone non trascendentale, nel quale gli uomini di Allegri si sono messi da soli in difficoltà, ma non hanno fallito l’obbiettivo che da quando c’è questo tecnico in panchina è una costante.
Contro l’Olympiacos è stata però una partita sofferta, piena di insidie, nella quale i greci hanno colpito una traversa e costretto Szczesny ad almeno due parate difficilissime e superlative che scacciano via i dubbi mossi su di lui dopo alcune non esaltanti prestazioni e lo ricandidano ad essere l’erede di Buffon.

A risolvere la partita il goal di Cuadrado, sempre decisivo, e quello di Bernardeschi nel finale, al primo goal in Champions League della carriera, una bella soddisfazione. A secco Higuain e ancora a secco anche Dybala, le cui giocate a volte fini ma inutili non hanno sortito nessun effetto, anzi a momenti nuocevano alla Juventus.
Ora bisognerebbe evitare un sorteggio scomodo contro il City, o ai limiti del proibitivo contro il PSG.

La vera impresa però la compie la Roma, squadra che a inizio torneo, tutti, compresi i tifosi stessi, davano per terza dietro a due superpotenze come Chelsea e Atletico Madrid.
Invece i giallorossi sono davanti a tutte e due queste squadre, dopo aver battuto a fatica ieri sera il Qarabag.
La Roma ha sofferto nel primo tempo, non riuscendo ad esprimere il suo solito calcio, mentre nella ripresa la maggiore qualità della squadra di Di Francesco è venuta fuori, ed è stata premiata dal goal di Perotti, uno che da l’impressione di giocare quasi senza voglia quando è in campo, eppure che è spesso decisivo.
Tutta la squadra ieri ha dato l’anima, consapevole di essere in procinto di compiere una grande impresa, di buttare fuori l’Atletico Madrid squadra molto più blasonata, e soprattutto di tornare da capolista del girone agli ottavi di Champions. Da evitare per i giallorossi il Bayern Monaco e il Real Madrid, forse, anche se ora la città ha la consapevolezza di non essere più una mina vagante del torneo, ma di essersi conquistata il rispetto che merita, grazie alla formazione di ieri e a Di Francesco, il demiurgo.

Sarebbe un sogno, oltre che un miracolo sportivo, se anche il Napoli stasera centrasse l’obiettivo qualificazione. Sarri e i suoi devono vincere in Olanda, contro il Feyenoord.
Il Napoli sarà orfano di Insigne sostituito da Zielinski, ma la fisionomia non cambia. Sarà 4-3-3 con i titolarissimi in campo, chiamati a vincere e a sperare che il City batta lo Shaktar a cui invece basterebbe un punto. Insomma il destino non è solo nelle mani della squadra campana che comunque deve sperare fino a quando la matematica non la dovesse condannare.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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