Stare sul palcoscenico non è cosa da tutti. Recitare ed essere credibili non è per nulla facile. C’è molto lavoro alle spalle e non tutti arrivano al successo. Un attore che al successo c’è arrivato con grande sacrificio e abnegazione è senza dubbio Ivano Marescotti (classe 1946), da Bagnacavallo in provincia di Ravenna. Un romagnolo, fiero di esserlo, che ha lavorato con registi di fama internazionale come Anthony Minghella, Ridley Scott, Pupi Avati, Sandro Baldoni e Roberto Benigni. Marescotti non si è limitato solo al piccolo e grande schermo, ma ha continuato a portare avanti anche la sua passione per il teatro, esibendosi in spettacoli sempre attuali; l’ultimo in ordine di tempo si chiama “Lo Squalo” è sarà di scena al Teatro Titano di San Marino il 22 gennaio.

Marescotti, con la recitazione è stato un amore a prima vista?

“Dal 1980. Veramente è successo per caso, per sostituire un amico attore in difficoltà. Prima ero impiegato in Comune come disegnatore progettista architettonico e urbanistico. Mai recitato prima e mai pensato di recitare dopo. Finché non ho visto, più tardi, che era un lavoro che potevo fare, mi sono licenziato dall’impiego e ci ho provato”.

In gran parte dei suoi personaggi ha fatto sempre emergere il suo essere romagnolo. È stata una scelta voluta?

“Finché non ho raggiunto un livello accettabile di dizione tendevo a nascondere le mie origini romagnole. Una volta raggiunto un buon livello professionale di dizione, ho deciso fare il romagnolo ogni volta che potevo permettermelo, anche al cinema, con la dizione e la cadenza dialettale”.

Con la dizione ha avuto dei problemi?

“Ci ho messo un paio di anni per arrivare al 6 meno meno…”

Lei si considera più un attore o un artista?

“La volontà sarebbe di essere un artista, cioè un creatore di emozioni in un mondo plausibile. Purtroppo non sempre ci si riesce, restando il più delle volte un attore di professione, cioè un mestierante, come la maggior parte degli attori e attrici”.

A quale film, spettacolo o rappresentazione teatrale è rimasto più affezionato? Con quale regista o attore si è trovato meglio nel corso della sua carriera?

“Il film più amato è Strane Storie di Sandro Baldoni dove interpretavo quattro personaggi diversi. Il più affascinante è stato Hannibal di Ridley Scott con Antony Hopkins, mentre a teatro con Thierry Salmon in Signorina Else”.

A proposito di spettacoli, mi parli di quello che porterà in scena al Teatro Titano…

“Porterò Lo Squalo con immagini del film famoso tratto dal libro. Si tratta di una puntata di Lo schermo sul leggio che ha come sottotitolo ciò che non hai mai letto in un film e mai visto in un libro. Per dire che metto insieme letteratura, cinema e teatro in un unico spettacolo. È un format che porto avanti da 10 anni in molte regioni italiane e ora anche a San Marino già da due anni. Una forma di spettacolo che piace molto perché si racconta una storia con immagini di un film e un attore che interpreta a suo modo le pagine del libro da cui è tratto il film”.

C’è qualche altro progetto in cantiere? Che cosa si aspetta dal nuovo anno?

“Ci sono almeno tre film che dovranno uscire fra non molto. Dal nuovo anno mi aspetto la salute che è la cosa migliore da mantenere per potere fare qualsiasi altra cosa ed è un augurio per tutti”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui