L’Italia è un paese violento. Omicidi, suicidi, abusi su donne e bambini e chi più ne ha più ne metta. E invece, non siamo poi così violenti. Al di là di quello che leggiamo ogni santo giorno sui giornali o vediamo in tv, in Italia, negli ultimi 20 anni, le cose sembrano essere cambiate.

Se guardiamo al 2015, secondo i dati ufficiali del ministero dell’Interno, esattamente due anni fa, il numero di omicidi commessi è passato da 475 a 468. Dal 1992 (anno delle stragi di mafia), c’è stata una flessione inarrestabile, che ha portato a 0.80 percentuale per 100 mila abitanti. E questo riguarda tutte le forme di omicidio: furti e rapine, criminalità organizzata, risse o delitti per passione e conflitti fra familiari.

Insomma, anche se noi continuiamo a non sentirci sicuri nelle nostre città, i dati parlano chiaro. Poi, non dimentichiamo l’atavica battaglia fra Settentrione e Meridione. Luoghi comuni e tutto quello che c’è di sbagliato nelle credenze nordiste e sudiste. Anche in questo caso, però, dobbiamo ricalibrare le conoscenze dei settentrionali sui compagni del Sud. Nell’ultimo quarto di secolo, il tasso di omicidi in Italia è diminuito in tutte le regioni italiane (e questo lo abbiamo già accennato), ma non abbiamo detto che il dato più significativo lo abbiamo proprio nelle regioni meridionali.

In Campania, ad esempio, il tasso di omicidi è un quarto rispetto al 1991, in Calabria un settimo e in Sicilia un decimo. L’unica eccezione è il Molise, in cui il tasso di omicidi è sempre stato molto adesso. Facendo un rapido calcolo, quindi, se nel Mezzogiorno si uccideva 5.4 volte più che nel Settentrione, oggi lo si fa 2.2 volte. Tutti questi dati dovrebbero farci riflettere molto, ma quello che accade tutti i giorni sotto i nostri occhi ci fa pensare esattamente il contrario. Viviamo in una strana epoca, in cui tutto sembra il contrario di tutto e non riusciamo a capire chi siano i buoni e chi i cattivi. Quali saranno i prossimi dati su omicidi e violenze in Italia? Si continuerà a dire che in Italia gli omicidi e le violenze sono in netta diminuzione, ma non si vive di soli dati e la realtà continua a essere molto, molto diversa, purtroppo!

a cura di Nicola Lucarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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