Catene ai polsi e sacchi dell’immondizia al posto dei camici. Gli infermieri del Nursind in piazza Castello, a Torino, davanti al palazzo della Regione Piemonte hanno inscenato un flash mob organizzato per denunciare le condizioni di lavoro degli ultimi mesi e chiedere il giusto riconoscimento economico per quanto fatto, finora soltanto promesso dalla Regione.

Gli infermieri si sono stesi per terra ricordando in questo modo i colleghi morti in Italia durante l’emergenza Covid. “A marzo dicevano che avrebbero aumentato i nostri stipendi e invece a maggio gli eroi sono già dimenticati”. Cosi’ Francesco Coppolella, segretario regionale del sindacato degli infermieri Nursind.

“Non ci avete fatto i tamponi – ha detto il sindacalista – abbiamo indossato sacchi della spazzatura e pannoloni sotto le tute, perdendo la nostra dignità. A noi è toccato disinfettare i morti, a volte fare i sacerdoti. Siamo stati lontani dalle nostre famiglie, molti di noi sono stati abbandonati, ma nonostante tutto abbiamo continuato a lavorare, in prima linea tirando l’Italia fuori da questo pantano”. “Siamo qui per chiedere conto delle vostre promesse – hanno detto i manifestanti dando lettura di un documento – I nostri sono stipendi inadeguati, nessun bonus e nessun premio sanerà le nostre perdite, ma un segnale di rispetto lo pretendiamo”.

la Redazione giornalistica – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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