I nuotatori azzurri Filippo Magnini e Michele Santucci sono indagati dalla Procura antidoping di Nado Italia sulla base degli atti dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Pesaro nei confronti del medico nutrizionista Guido Porcellini.

La procura Nado – a quanto si apprende – contesta a Magnini la violazione degli art.2.2 (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e 2.9 (favoreggiamento) del codice Wada, a Santucci il solo favoreggiamento.

In realtà Santucci è stato indagato dalla procura Nado Italia per violazione dell’articolo 2.2 del codice Wada (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e non per favoreggiamento. L’inchiesta nella quale vengono citati Magnini e Santucci riguarda un presunto commercio di anabolizzanti e sostanze contraffatte provenienti dalla cina.

La replica di Magnini: estraneo ai fatti-“Ritengo l’apertura dell’accertamento Nado un atto dovuto rispetto alle indagini penali su Porcellini. Gli inquirenti penali hanno già accertato la mia estraneità ai fatti. Facciamo chiarezza, grazie….”. Così Filippo Magnini, su Twitter, commenta la notizia che la procura Nado indaga su di lui e l’altro nuotatore Michele Santucci.

Barelli:-“Atto dovuto, sicuri pulizia Magnini e Santucci”
“Quello di Nado Italia è un atto dovuto, come Federazione siamo sereni, non abbiamo nessun elemento per dubitare della pulizia dei ragazzi”. Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli commenta così l’indagine. “L’inchiesta della Procura di Pesaro è nota, i ragazzi si sono dichiarati innocenti e noi fino a prova contrario siamo convinti della loro estraneità al doping -aggiunge il numero uno del nuoto italiano-. Tra l’altro non sono indagati dalla Procura che ha archiviato la loro posizione, in più sottolineo che questi due ragazzi non hanno mai saltato un controllo antidoping nella loro carriera e sono da anni fautori di uno sport pulito. Sono convinto che tutto si chiarirà”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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