E dov’è la novità della terza doppietta Mercedes nei primi tre Gran premi del Mondiale 2019? Forse che bisogna tornare al 1992 per trovare tre doppiette consecutive nelle prime tre gare, con la coppia Nigel Mansell e Riccardo Patrese a far man bassa sulla Williams-Renault?

Giusto per la conoscenza, furono cinque consecutive le vittorie del grande Nigel in quella stagione, con la sequenza interrotta a Montecarlo, da un certo signor Ayrton Senna, che precedette l’inglese di appena 215 millesimi. Mansell si laureò Campione del Mondo totalizzando nei 16 Gran Premi, 108 punti, contro i 56 del suo compagno di scuderia, Riccardo Patrese.
Ma torniamo ai giorni nostri, alle Frecce d’Argento che volano ed alla nuova delusione di casa Ferrari; purtroppo la rossa non sta confermando quanto visto nelle prime uscite stagionali ed il problema è soprattutto l’affidabilità, dato che anche in Cina si è verificato l’ennesimo intoppo durante il primo giorno di prove, sull’auto di Leclerc, con nuova conseguente decisione di andare sul sicuro e di finire la gara al terzo e quinto posto, come in Bahrein, ma senza giocarsela mai, neppure in prova!
Quale il motivo dell’ennesima delusione e perché in casa Ferrari non si riesce a reagire, cosa invece che hanno saputo fare benissimo alla Mercedes e pure in casa Red Bull, che è in crescita e sta insidiando i bolidi di Maranello, come confermato anche a Shanghai?

I test invernali avevano spaventato non poco la Mercedes, parsa subito in difficoltà mentre la Ferrari volava e sembrava distante anni luce; poi a Brackley hanno cambiato tutto, stravolto il progetto iniziale dell’auto 2019 e quando si è cominciato a fare sul serio hanno inanellato tre doppiette consecutive, magari anche in maniera fortunata come in Bahrein, ma non è certo colpa loro se le Ferrari non hanno tenuto sin sul traguardo finale.
Ventuno gare sono tante e darsi per vinti dopo un settimo del cammino non è da Ferrari, però bisogna trovare fin dal prossimo appuntamento (a Baku, in Azerbaijan) il bandolo di una matassa sempre più complicata da dipanare; bisogna immediatamente apportare quegli sviluppi che Mercedes e Red Bull hanno già messo in campo con successo, pena dover alzare bandiera bianca fin da subito, perché se è vero che c’è il tempo per recuperare, è altrettanto vero che il morale è sotto i tacchi e occorre invertire la rotta immediatamente, mettendosi alle spalle, cosa tutt’altro che semplice, la concorrenza.

La rossa è velocissima ma anche fragilissima, o almeno questo è emerso sino ad ora, e che speranze si possono avere se per arrivare in fondo ad una gara devi praticamente darti per vinto prima ancora di partire? E’ sicuramente una situazione frustrante quella che si vive a Maranello ed occorre trovare i rimedi per mandare Vettel e Leclerc in pista per giocarsela e non solamente per puntare, al massimo, a salire il terzo gradino del podio.
Nelle ultime due stagioni si era partiti con grande entusiasmo e belle vittorie, per poi lasciare il passo ad un avversario più forte, quest’anno invece le delusioni sono arrivate sin dall’inizio e le prospettive non paiono volgere al bello, almeno nel breve; le Formula 1 sono auto particolarissime e non sempre il progetto riesce al meglio, però c’è da chiedersi come mai questo succede alla Ferrari e non alla Mercedes?

Sarà che anche nelle gare automobilistiche ci sono i cicli fortunati e quelli meno, però è anche vero che la fortuna bisogna andarsela a cercare o, nel caso, costruirsela.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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