L’ importanza di chiamarsi Joe Hart.

Nella vita si cade e poi ci si rialza, si ricade di nuovo e ci si rialza, di nuovo. Nello sport e in particolare nel calcio, succede ancora più spesso. Il portiere inglese, colosso della nazionale di sua maestà, beniamino nonché capitano del Manchester City, è sbarcato a Torino per difendere la porta granata.

Si può partire per poi ripartire? Certamente sì, e quando ti chiami Hart, è ancora più semplice farlo. Le bandiere non esistono più, una delle ultime a cadere è quella del portierone britannico che ha dovuto lasciare, a malincuore, la squadra della città che ha contribuito, con le sue parate, ha portare sul tetto d’Inghilterra. Non sarà stato affatto facile lasciare la sua casa, dopo anni di onorato servizio (10 anni tra trasferimenti ad altri club e ritorni felici). A Joe gli è stato dato un ben servito che, forse, non si aspettava neanche.

Eh sì, perché il 29enne di Shrewsbury, avrebbe voluto e potuto dare ancora molto al City, ma Pep Guardiola ha deciso di consegnare le chiavi della porta a Bravo. Così vanno le cose e a volte la gratitudine viene rimpiazzata dalla frettolosa voglia di portare a casa i trofei più importanti. Del resto i soldi degli sceicchi possono questo e altro. Comunque quando si chiude una porta, si apre un portone e certamente quello del Torino, è fatto su misura per il nostro Joe.

Un bel colpo, decisamente un bel regalo di Urbano Cairo ai suoi tifosi, dopo l’ arrivo di Ljajic. Hart potrà rinascere come l’ araba felice, al momento giusto, nel campionato giusto e soprattutto nella squadra giusta che è umile e ambiziosa al tempo stesso come affermato dal presidente. Da tempo non si vedevano giocatori inglesi di questa caratura in Italia, ma la lunga attesa è stata ampiamente ripagata. Il gigante britannico (1,96 cm), potrà misurarsi con la scuola italiana dei portieri, imparando qualcosa dai nostri atleti, invidiati da tutto il mondo. Nella vita non si finisce mai di imparare e questo Joe lo sa bene, perché nel professionismo, non ci sono prime donne ma solo calciatori di grande integrità morale. Per questo, diamo tutti il benvenuto a Joe Hart e facciamogli un grosso in bocca al lupo per la sua nuova avventura.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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