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Per il meridione del Paese Italia è il settimo anno di recessione. Ma quello che si prospetta al di là dei numeri, secondo il rapporto Svimez, è un cambiamento totale della realtà meridionale.

Calo demografico, mai così pochi nati nel Mezzogiorno che ha perso il tradizionale ruolo di bacino di crescita dell’Italia.

Secondo Svimez, anche nel 2013 al Sud i morti hanno superato i nati: un risultato negativo che si era verificato solo nel 1867 e nel 1918.

Nel 2013 il numero dei nati ha toccato il suo minimo storico, 177mila, il valore piu’ basso mai registrato dal 1861. Un pericolo da cui il Centro-Nord finora appare immune: con i suoi 388mila nuovi nati nel 2013 pare lontano dal suo minimo storico di 288mila unita’ toccato nel 1987. 

Nei prossimi 50 anni il sud sarà quindi destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti e diventerà sempre più desertico.

La Calabria intanto si attesta come la Regione più povera.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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