Come da tradizione, non è passato senza sorprese (di cui qualcuna anche clamorosa), il terzo turno della Coppa nazionale, quello in cui sono scese in campo le formazioni che avevano termina lo scorso Campionato di Serie A dal nono posto in poi.

Ad aprire le danze è toccato al Torino che, opposto al Trapani (neo retrocesso in C), ne ha fatte sette in quello che è stato un derby granata; troppo forti i padroni di casa e con un Belotti già in grande spolvero, perché i siciliani potessero farcela solo con la buona volontà.

Nel prosieguo ecco il primo sussulto, ovvero il 3-0 incassato al dall’Ara dal Bologna, che si è ritrovato tra i piedi un Cittadella al solito veloce e grintoso, capace di approfittare del vantaggio di giocare in undici contro dieci sin dal quinto minuto; giusto sottolineare che l’espulsione di Verdi ha inciso, altrettanto giusto dire che Donadoni ed i suoi ci hanno capito poco e nulla, andando miseramente alla deriva contro una buona squadra, ma mettendoci tutto ciò di negativo che potevano.
Sempre restando alle formazioni di A, gran fatica del Crotone sul Piacenza e della neopromossa Spal sul Renate, le due formazioni di C se la sono giocata sino in fondo nonostante le due categorie di differenza; così come se la sono giocata il Frosinone sconfitto dall’Udinese (3-2) e l’Ascoli, che ha perso a Verona, contro il Chievo per 2-1.
Fatica non da poco, anzi ancora maggiore, anche per Genoa e Cagliari, che hanno superato rispettivamente Cesena e Palermo, con supplementari ed addirittura rigori per gli isolani, mentre hanno trovato molta meno resistenza la Sampdoria (3-0 al Foggia), il Sassuolo (2-0 allo Spezia) ed il Verona (3-1 all’Avellino).

L’ultima formazione di A impegnata, il Benevento, è andato incontro alla debacle di maggior contenuto numerico, visto il 4-0 incassato tra le mura amiche dal Perugia; i ragazzi di Baroni sono ancora troppo lontani dalla forma migliore, mentre i perugini si sono vendicati della sconfitta play off, dimostrandosi molto più avanti dei rivali e, forse, più attrezzati persino per giocare in Serie A.

Nel resto del programma, le sfide tra compagini della serie cadetta hanno visto prevalere il Carpi (ai rigori sulla Salernitana), il Bari (2-1 alla Cremonese) ed il Pescara, che è andato a vincere (3-1) al Rigamonti di Brescia; mentre l’ultima sfida ha visto impegnate due formazioni di C, con il Pordenone che, in casa, ha avuto ragione del Lecce per 3-2.

Come visto e come detto in precedenza, turno andato in archivio non senza sorprese, anche per ciò che riguarda le reti segnate, e non senza fatica per diverse delle formazioni di A; certo la stagione è agli inizi e la forma quella che è, però sabato parte il Campionato e non aspetta nessuno.
Naturale guardare allo stato di forma delle contendenti, giudicando il Torino più avanti rispetto al resto del lotto (ma bisognerà che Belotti resti), mentre Bologna (che domenica attende proprio il Toro) e Benevento sono, per ora, bocciate senza attenuanti.
Il doppio salto di categoria dei campani giustifica certamente il loro momento negativo, esordire in A non è cosa da poco e ci sarà sicuramente grande entusiasmo, almeno nelle primissime giornate, ma Baroni e la dirigenza giallorossa devono ancora lavorare tantissimo per pensare di salvarsi.
Più difficile il discorso sul Bologna, che ricade costantemente negli stessi errori senza che si riesca a trovare non solo il rimedio definitivo, ma almeno qualcosa che serva da palliativo; Donadoni è certamente un buon allenatore, ma pur cambiando gli interpreti si prende gol sempre nella stessa maniera ed allora anche in panchina c’è qualcosa che non va.

Oltre al fatto che la squadra dimostra di essere priva di personalità e carattere, andando in tilt alla prima difficoltà, senza alcuna capacità di fare quadrato e trovare le contromisure; il Cittadella corre ed ha gioco, ma non si può pensare di venire affossati da una formazione di categoria inferiore in modo così arrendevole, senza un minimo di lucidità e, ancor peggio, voglia.

Prossimo appuntamento per il quarto turno, a fine novembre, quando le vincenti si affronteranno e si decideranno le otto che a gennaio si troveranno contrapposte all’élite del calcio nostrano, in una formula che favorisce (tanto per cambiare) chi già è più forte; ma si sa, ai potenti piace vincere facile …..

Il direttore Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui