Un battito di ciglia e due turni a rimescolare le carte, permettere al Verona di scappare (com’era prevedibile), far rientrare il miracolo Cittadella ed acclarare alcune crisi chissà quanto reversibili, questi sono stati gli ultimi cinque giorni per la Cadetteria.
Il Verona ci ha messo qualche giornata a prendere le “misure” al Campionato e poi, anche grazie al rientro di un Pazzini goleador come non mai, ha iniziato la sua corsa verso la promozione, ed il pari di Pisa è solo la normale conclusione di un percorso che non può sempre portare i tre punti, oltretutto in casa di una formazione con mille e più problemi ma pur sempre in grado di dire la sua contro chiunque.
Dietro il gruppo a volte si compatta ed altre si allunga, ma che tra la seconda e le ultime ci sia lo spazio di nove punti la dice lunga su una situazione ancora tutta da dipanare, nel bene come nel male, e bastano due/tre partite positive per ritrovarsi dal baratro alle zone alte; lo conferma il Cittadella che, un punto negli ultimi quattro appuntamenti, da fuggitiva è ancora al secondo posto, segno che anche se ci si ferma non è che la concorrenza galoppi.

Ai veneti si sono affiancate Carpi ed Entella, reduci da trasferte difficili ma vincenti; gli emiliani faticano ancora ma tornare al Cabassi sarà, alla lunga, condizione vantaggiosa e poi la rosa è comunque importante e Castori un allenatore che in B ha pochi eguali.
Torna da Cesena con i tre punti l’Entella, che sa approfittare al meglio e con autorità del momento estremamente negativo che si vive in Romagna, dove pensare alla grande non sempre equivale a dimostrarsi tale; c’è grande marasma a Cesena, dove una delle tifoserie più appassionate dell’intero calcio nazionale è in subbuglio, dove la contestazione diventa logica conseguenza e forse Drago è ancora in sella al Cavalluccio solo grazie al biennale firmato solo pochi mesi fa; ho letto tanti nomi accostati ai bianconeri e personalmente ne aggiungerei uno neppure tanto distante, Franco Colomba, uno che conosce il calcio ed a cui non mancano i crismi .
Nella lista delle deluse/deludenti c’è anche il Bari, il cui 3-0 al Trapani ha rappresentato evidentemente solo un’aspirina quando invece servirebbe ben altra cura, e la sconfitta di Novara ne è dimostrazione; l’entusiasmo della tifoseria potrebbe essere un grande vantaggio nel capoluogo pugliese, ma evidentemente ci sono non pochi problemi in casa dei galletti ed il pur bravo Stellone non è il “medico” giusto o non ha ancora individuato la cura più efficace.

In coda vince finalmente il Trapani che raggiunge la Ternana sconfitta ad Avellino; i granata, persi i play off promozione negli ultimissimi secondi della finale di ritorno, sembrano oggi distanti anni luce da un sogno che sembravano in grado di ripetere, anche grazie alla conferma di Serse Cosmi, ma in fin dei conti il secondo posto è a soli nove punti, tre vittorie, il cammino è ancora lungo e qualche volte capita che i conti alla fine tornino anche per chi sembra spacciato.
Ora aspettiamo la dodicesima e vediamo se ci chiarirà un tantino le idee o mischierà ancora di più le carte in questo già ingarbugliato campionato di Serie B.

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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