matterella
Sergio Mattarella, sin da ragazzo è stato un movimentista assieme a al marchigiano Forlani. E se a dirlo è Ciriaco De Mita, che di Mattarella è stato lo sponsor politico in quel groviglio di correnti che era la Dc degli anni ottanti, allora c’è da pensare che un po’ di verità ci sia. Mattarella è un uomo schivo, introverso in politica, forse persino freddo.

Sergio Mattarella è nato a Palermo nel 1941. Calmo, pacato e rigoroso negli anni scolastici. La sua ascesa in politica con una elezione strana, da parte di un collegio straniero, quello del Trentino. “Non possiamo venire a sapere dal Giornale di Sicilia che uno si candida qui”, dissero allora i cittadini di quella città.
In Parlamento dal 1983 al 2008, sei legislature ininterrotte, supera indenne anche la tempesta di Tangentopoli, trasformando la Dc nel Partito popolare. E sarà ancora lui a battezzare la nascente Margherita e a firmare il manifesto che dà vita al Pd. Venticinque anni di Parlamento, ministro in governi diversissimi, da Andreotti a D’Alema. Con il Giulio si occupa di istruzione, almeno fino al 1990, quando – ed è questo il primo vero sussulto, a quasi 50 anni – si dimette per protesta contro la fiducia sulla legge Mammì che avrebbe sanato la situazione di illegalità delle tv di Berlusconi. Prima delle sue dimisioni aveva avuto il tempo di appoggiare, da buon cattolico, la battaglia del Vaticano contro il tour di Madonna: “Un’offesa al buongusto”. Ma il conto aperto ce l’ha proprio con il Cavaliere e il centrodestra. Quando Buttiglione critica pesantemente gli ex democristiani che vanno a sinistra, lui risponde con inedita ironia: “El general golpista Roquito Butillone…”. E fu “un incubo irrazionale” vedere Forza Italia nel Ppe insieme a lui.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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