Un legame con forme di vita oppure fonti inorganiche, dovute soprattutto alle reazioni che avvengono nel sottosuolo tra l’acqua e le rocce: sono queste le ipotesi in merito alla più grande quantità di metano mai misurata dal Rover Curiosity della Nasa, la cui origine resta misteriosa. Purtroppo per saperne di più bisognerà attendere nuove missioni, considerando che la sonda attuale non ha gli strumenti adatti per individuare l’origine del gas.

Premessa a parte, la misurazione è straordinaria e già archiviata come la più alta concentrazione di metano mai rilevata sul Pianeta Rosso, più che doppia rispetto a quella misurata 14 anni fa. Sarebbe stato lo spettrometro SAM (Sample analysis at Mars) a rilevare nell’atmosfera marziana concentrazioni di metano pari a 21 parti per miliardo di unità di volume. Si tratta di un valore doppio rispetto a quello rilevato nel 2005 dallo strumento dell’agenzia spaziale italiana (Asi) denominato PFS (Planetary fourier spectrometer), a bordo della sonda Mars Express dell’agenzia spaziale europea (Esa).

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui