Sta per volare in Iran, ma prima del decollo il pensiero è rivolto al Cesena, alla squadra, alla gennte, a quei tanti tifosi bianconeri. Il cavalluccio è nel suo cuore come per il Conte Rognoni (parlo di Ettore il figlio del fondatore della società), che non abita distante da lui a Milano. Il cavalluccio poi è stampato pure nel suo portafogli in vera pelle.

Marino Vernocchi, recentemente si è incontrato lontano da tutti con il presidente Giorgio Lugaresi in un posto dove osa il Bologna allenarsi sugli Appennini, a parlare di futuro, di quello che verrebbe definito più di un miracolo; il salvataggio totale della società con la serie B in tasca, ma almeno otto punti di penalizzazione. Sin da subito è stata definita una vera utopia, perchè la strada per far ritorno a casa è piena di curve con il burrone pronto ad ingoiarti: Giustizia civile, sportiva, agenzia delle entrate, fornitori da saldare, mora dei giocatori e in più il Sindaco certo non di parte. Come si ritorna sani salvi, allora verso la Lombardia e la Romagna per salvaguardare il titolo sportivo? L’idea è quella di una cordata di alpinisti della Brianza, ma tutta da comporre… Solo in questo modo probabilmente si puo’ scalare la parete a piedi, rimboccandosi le maniche delle camice inzuppate di sudore più per la paura di non farcela, che per il sole, lasciando le auto parcheggiate sotto i castagni.

Le ore sono velocissime, il tempo è tiranno e prima del diluvio occorre muoversi… Allora il Conte Marino, sa benissimo che con i suoi motori per gli ascensori si può salire in capo al mondo e inizia come nei soldati a telegrafare e ad uscire in avanscoperta. C’è gente con l’abito borghese disposta a seguirlo, a costruire un progetto calcistico serio… ed ecco che dopo il tuono il lampo di genio, la nuova speranza, con gli inglesi pronti in uniforme e stellette all’affiancamento dei lombardi per liberare Cesena.

Marino Vernocchi, favole o meno, potrebbe essere il SESTO PRESIDENTE DEL CESENA CALCIO a breve, con uno scenario societario tutto diverso. Ma non solo con il nuovo management che andrebbe ad insediarsi, la forte volontà di Nerio Alessandri, questa volta di allungare un MANONE alla nuova società.

Non so, se sogno o meno, ma adesso siamo tutti in cordata compreso Luca Mancini e voglio vedere chi avrà il coraggio di spezzare questa fune se la cima sarà raggiunta prima della’arrivo della valanga.

Non lo scrivo per vanto, con il conte Marino mi sento a casa è da parte mia ci sarà sempre il massimo appoggio a 360 gradi, semplicemente perchè signori si nasce e non si diventa e come ci siamo sempre detti l’acqua và sempre verso il basso e nella vita, soprattutto nel calcio occorre stare con i piedi per terra. Nella vetrina ci stanno i manichini, quello che conta è saper vendere bene i propri capi nonchè gioielli.

La speranza aiuta gli audaci personalmente, amici cari, la guerra non è mai piaciuta, perchè come tanti di voi ho un bambino che vuole vestire la maglia bianconera. Forse un giorno non lontano i nostri figli saranno il ricordo di Boranga, Ceccarelli, Orlandi, Ammoniaci, Frustalupi, Rognoni, Festa, Bertarelli, Bonini, Agostini, Rizzitelli, Piraccini, Rossi, Mariani, Zuccheri. Per farla corta una rosa bianconera che non finirà mai di sbocciare a ridosso della Basilica.

Sogno… vedremo!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Valerio Casadei

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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