Si è sollevato un vero e proprio polverone sulla questione “uova al Fipronil” e dopo i controlli minuziosi dei giorni scorsi fatti dai NAS sono stati individuati due nuovi casi di contaminazione derivanti dall’uso dell’insetticida vietato negli allevamenti a destinazione alimentare.

Nella nostra Penisola erano già state scoperte alcune uova infette in Campania, Marche e Lazio, a cui vanno ad aggiungersi le omelette surgelate individuate in Lombardia. Ma nello specifico, quali sarebbero i rischi per la salute nel caso si ingerisse questo Fipronil?

Per prima cosa è giusto ricordare che il problema vero riguarda la quantità di insetticida assunto: nei casi di contaminazione rilevati fino ad ora, l’assunzione dovrebbe essere stata piuttosto ridotta, tuttavia non è possibile escludere alcune complicazioni soprattutto per i bambini. Proprio per questo è necessario prestare la massima attenzione e togliere quanto prima dal mercato le uova contaminate.

Il fluocianobenpirazolo, questo il nome chimico della sostanza, è un insetticida ad ampio spettro che disturba l’attività del sistema nervoso centrale dell’insetto impedendo il passaggio degli ioni cloruro attraverso il recettore del GABA ed il recettore del Glut-Cl. Il Fipronil è assolutamente vietato nei trattamenti anti-pulci di animali destinati al consumo umano, perché secondo l’Oms è pericoloso per fegato, reni e tiroide.

Se una persona viene esposta al Fipronil a forti dosi si possono osservare ipereccitabilità, irritabilità, tremori e, ad uno stadio più grave, letargia e convulsioni. I sintomi sono reversibili, una volta terminata l’esposizione. Dal momento che la sostanza si assorbe lentamente attraverso l’intestino, i medici consigliano di usare una lavanda gastrica, un purgante salino o carbone attivo per ridurne il più possibile l’assorbimento.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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