IL BICCHIERE E’ DAVVERO VUOTO

Il bicchiere questa volta e’ davvero vuoto.
Chiusi ristoranti, enoteche, sparito dalle abitudini di consumo lo spritz, per il vino di qualita’ e’ crisi nerissima.
Le cantine lamentano cali di fatturato tra il 70 e il 90 per cento.
Si e’ bloccato pure l’export: il lockdown ha imposto ai produttori italiani una sorta di coprifuoco e si rischia di perdere anche il nostro primo mercato di export: gli Stati Uniti, dove vendiamo per 1,5 miliardi, e dove si stavano registrando incrementi a doppia cifra visto che Donald Trump ha messo i dazi sulle etichette francesi, e non sulle nostre.

In ballo c’e’ un quarto del fatturato( 15 miliardi, di cui 6,4 dall’estero, 1,2 milioni di posti di lavoro, tanto vale il vino per l’Italia) e in piu’ c’e’ preoccupazione per la prossima vendemmia.
In questi giorni, chiusi in casa, un buon bicchiere di vino italiano potrebbe essere un momento rilassante, una coccola per il corpo e per l’anima.

Il mondo del vino vive una congiuntura economica che, se non ben governata, potrebbe portare a una crisi finanziaria irreversibile delle aziende, soprattutto quelle piccole, che sono la maggior risorsa del settore.
Eventi e fiere del settore cancellati, dal Vinitaly al ProWein di Dusseldorf che annulla e rimanda tutto al 2021.
In Toscana disdette in massa di turisti, ristoranti ancora chiusi dal decreto ministeriale con l’incognita di trovarsi alla riapertura in mezzo al nulla, difficolta’ logistiche con i trasporti ridotti al minimo, incassi fermi, ma con le spese che corrono. E, in vista della ripresa, i vignaioli italiani, firmano una lettera aperta che dovra’ indicare una strada per la ripartenza, basata sulla lealtà dei rapporti commerciali, e sul rispetto delle figure professionali, contro i tentativi di speculazione.

E dall’Europa al Nordamerica il problema esiste.
Se in Canada esplodono le vendite online e negli States acquistare alcolici diventa piu’ semplice, il Regno –Unito teme per l’effetto combinato Brexit-Covid.

Tremano le piccole aziende portoghesi, mentre la Germania deve fare i conti con la mancanza di lavoratori stagionali.
Niente sarà come prima! Ora tocca all’Occidente, e, come affermano importatori, distributori, produttori, giornalisti di diversi paesi, occorrerà capire come le misure di sicurezza e di distanziamento sociale, causate dal Covid- 19, impatteranno con le varie filiere, dalla produzione ai canali di vendita e di consumo.

In Italia lo stiamo gia’ vedendo : la Grande Distribuzione sta salvando le vendite del vino, così pure e’in grande crescita l’e- commerce. Ma un consiglio ci permettiamo di darvelo: durante le vostre giornate di isolamento, godetevi un bel bicchiere di vino italiano, anche due, visto che non dovete mettervi alla guida, coccolatevi con abbinamenti estrosi, vi aiutera’ a sognare tempi migliori, respirare i profumi della nostra terra, riconnetterci con le nostre sensazioni
positive per tornare a sperare.

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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