Gli incendi stanno causando ingenti danni e fastidi in buona parte della nostra penisola, specialmente a sud, tra Sicilia, Lazio Puglia e Campania.
Addirittura le fiamme hanno spezzato alcune vite; nei pressi di Roma, a Tivoli per l’esattezza, ieri il fuoco ha ucciso una madre e una figlia che erano in casa prima che il rogo divampasse senza dar loro possibilità di scampo.

Le cause di questo devastante fenomeno finora si sono cercate nel gran caldo, nella disattenzione umana verso l’ambiente e nella mafia che poteva aver interessi a bruciare determinate zone di ecosistema.

Mai però si poteva immaginare che in alcune zone fossero i vigli del fuoco stessi gli artefici di questi incendi.
Questo quanto emerso dalle intercettazioni della polizia di Ragusa, in Sicilia, che hanno scoperto una telefonata attraverso la quale hanno capito che 15 vigili del fuoco volontari del distaccamento di Santa Croce Camerina appiccavano gli incendi a scopo di lucro.

Infatti i pompieri volontari percepivano 10 euro all’ora durante ogni intervento, quindi più lavoro c’era, maggiore era il guadagno.
Visto però che gli incendi grossi spettano ai pompieri “veri e propri” e non ai volontari, questi hanno pensato bene di appiccare fuochi circoscritti, in modo da non danneggiare troppo l’ambiente evitando così l’intervento dei superiori, e scendere loro sul campo per spegnere le fiamme e guadagnare così la loro parcella.
La polizia ha costretto agli arresti domiciliari il capo dell’unità criminale, composta da 15 persone, muovendo un’accusa di truffa allo Stato e di incendio doloso per tutti gli altri.

Intanto gli interventi provvidenziali dei pompieri, quelli veri, stanno risolvendo molti moltissimi problemi dettati dai roghi, che mai come quest’anno divampano in Italia.
Il nostro paese ha il poco invidiabile primato Europeo per incendi che lo hanno colpito e che hanno causato la perdita di 72039 ettari di terreno naturale.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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