Oggi è l’ultimo giorno di festeggiamenti per il capodanno cinese.

La borsa di Tokyo (-2,31%) ha scontato l’ennesimo rialzo dello yen, spinto anche dalla volatilità dei mercati sull’ipotesi di un ulteriore rallentamento della crescita economica mondiale.

Altro dato che si attesta sotto la parità è quello relativo alla borsa di Sidney (-1,17%), legata all’andamento dei titoli delle materie prime. Chiuse Shanghai, Hong Kong, Seul e Taiwan. Positivi i futures sull’Europa e su Wall Street all’indomani di una nuova ondata di vendite che ha colpito soprattutto il Vecchio Continente, segnatamente Milano (-3,21%), che ha chiuso peggio di tutte le altre piazze, Atene compresa (-2,89%).

Sul listino giapponese hanno pesato i conti trimestrali di alcuni gruppi come Taiheiyo Cement (-17,97%), Mitsubishi Material (-12,8%) e Kuraray (-8,44%). Caduta dei bancari Mitsubishi Ufj (-7,08%), Shinsei (-6,43%), Mizhuo (-5,4%) e Nomura (-3,55%), debole Sharp (-6,06%), poco mossa Toyota (-0,44%).

Tuttavia, questa mattina, le principali borse europee hanno deciso di voltare pagina. Milano ha aperto con l’indice Ftse Mib in rialzo del 4,16% a 16.566 punti. Più caute Parigi, Londra e Francoforte che salgono di circa mezzo punto percentuale, con una volatilità che resta altissima. A sostenere Piazza Affari il comparto bancario: Intesa, Unicredit e Banco Popolare salgono di oltre il 4%, bene tutto il settore; la maglia rosa è per Exor, che guadagna il 6,8%.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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