L’origine dei neutrini cosmici, noti anche come i fantasmi dell’universo, è un blazar.
È questo il sunto delle ricerche che sono state pubblicate sulla rivista Science.

I neutrini cosmici sono particelle subatomiche che hanno una massa molto piccola e risultano essere prive di carica elettrica. Inoltre possono viaggiare nello spazio per miliardi di anni luce attraversando ogni corpo celeste. Dei veri e propri fantasmi dello spazio che sono stati studiati in due ricerche diverse. Dagli studi è emerso che la sorgente, come detto, sarebbe un blazar (TXS 0506+056) una galassia ellittica con al centro un buco nero massivo. Sarebbe distante tra i 4 e i 4,5 miliardi di anni luce da noi nella costellazione di Orione e si tratta di una galassia fortemente energetica e molto luminosa. Lancia, infatti, raggi di luce e particelle come i neutrini ad alta energia.

Per rilevare i neutrini serve una strumentazione molto particolare che deve essere isolata. Per questo è stato usato, tra gli altri, IceCube che si trova sotto la superficie dell’Antartide. I sensori da cui è composto hanno il compito di attendere quando un neutrino si scontra con un atomo, producendo una luce blu: seguendola si può scoprire la fonte. Il neutrino è stato rilevato da IceCune a settembre 2017 e la sua alta energia ha fatto subito immaginare che provenisse da lontano. Subito è stato inviato un segnale ad alcuni telescopi. Il telescopio Fermi della Nasa, è stato il primo a identificare che fosse proveniente da un blazar e ha inviato una sorta di Telegramma Astronomico che ha permesso anche agli altri 14 esperimenti di puntare verso la sorgente. Da ciò sembrerebbe emergere che il neutrino potrebbe essere la prova che i buchi neri sono la fonte dei raggi cosmici. Erano più di 100 anni che venivano studiati e non era ancora nota l’origine.

I neutrini portano con sé informazioni importanti e uniche sulle aree in cui vengono prodotti, inoltre la loro nascita è sempre legata alle interazioni protoniche facendo scoprire il luogo di origine delle radiazioni cosmiche.

Nasce così, secondo gli studiosi, l’astrofisica multimessaggero che permette una comprensione più efficace dell’universo.

La scoperta è stata annunciata negli Stati Uniti e l’Italia ne fa parte con con Asi (Agenzia Spaziale), Inaf (Istituto Nazionale di astrofisica) e Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare).

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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