Così come previsto la nostra Nazionale Under 21 finisce la propria avventura, casalinga, europea grazie al pari tra Romania e Francia, che promuove entrambe le formazioni alle semifinali di giovedì che andranno in oda a Bologna, Germania-Romania ed a Reggio Emilia, Spagna-Francia.

La “condanna” era già scritta, prevedibilissima, dopo la sconfitta contro la Polonia, uno 0-1 che ha condannato gli azzurri a dover prima battere il Belgio e poi a sperare in un miracolo che non è accaduto, non tanto per una questione di quelli che noi chiamiamo biscotti, quanto perché il calcio è questo e sbagliare una partita in un torneo così breve significa perdere le possibilità di arrivare alla vittoria finale.

Certo, recriminare possiamo, ma non per i risultati altrui, e altrettanto certamente dopo un bell’esame di coscienza, perché ci si aspettava ben altro da quella che qualcuno, piuttosto affrettatamente e senza memoria storica, aveva definito la miglior Under 21 di sempre!

La nostra compagine è indubbiamente composta da calciatori che potrebbero avere un bel futuro davanti, alcuni anche talentuosi, ma come spesso succede in Italia, sono gli atteggiamenti ad andare spesso oltre le righe ed oltre i risultati; come possiamo infatti giudicare i ritardi di Kean e Zaniolo che sono costati al primo la panchina, visto che il secondo era squalificato? Si può passare sopra e tollerare o il CT ha fatto bene a prendere tale provvedimento? 

Personalmente credo che le regole vadano rispettate e se si può tollerare una mancanza, non si può invece passare sopra al perseverare cui i due “fenomeni” pare fossero invece abituati ed oltre al resto Kean era già stato escluso in altri tempi e quindi vuol dire che i piedi saranno anche buoni, ma la testa va troppo spesso oltre le righe ed il talento, in questo caso, deve servire a poco.

Tanti, troppi soldi danno sicuramente alla testa, così come l’essere troppo idolatrati ed innalzati a campioni dopo tre partite e qualche rete, per questo poi assistiamo a sceneggiate come quella di Cutrone dopo un gol segnato al Belgio (scenda sulla terra il milanista, è bravo ma i fenomeni sono diversi) o ad un Chiesa che al talento somma una facilità impressionante nel rotolare anche ad un refolo di vento, cosa che prima o poi (specie nelle partite internazionali) gli frutterà qualche problema.

Usciamo per un biscotto? O usciamo perché contro la Polonia non siamo riusciti a fare quel risultato necessario a garantirci le semifinali e, di conseguenza, anche le Olimpiadi 2020? Abbiamo battuto la Spagna, è vero, ma abbiamo perso con chi dalla Spagna, con lo stesso atteggiamento avuto contro l’Italia, ne ha prese 5, e allora?

Due parate del portiere polacco ed un palo possono garantirci recriminazioni e la solita tiritera della sfortuna? Oppure sarebbe servita quell’umiltà che battute le Furie Rosse abbiamo, come spesso ci accade, dimenticato serva spesso più del talento?

Venerdì pomeriggio ho visto la Romania in diretta e credo i gialli meritino ampiamente di andare a giocarsi le semifinali, così come il resto delle contendenti, Spagna compresa, che hanno dimostrato di essere più concrete dell’Italia; certamente di questa Italia, i cui talenti dovranno lavorare, non poco, se vorranno davvero crescere e ripetere le carriere di chi li ha preceduti, alla faccia della migliore Under di sempre!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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