Erano in 90mila ad attendere col fiato sospeso che sul palco dell’autodromo di Imola salissero Axl Rose e Slash; per un secondo, la mente è tornata indietro nel tempo, compiendo un tuffo nostalgico nel passato a quel giugno 1993, quando allo stadio di Modena si esibirono i Guns n’ Roses davanti a circa 50mila fan accorsi da tutta Italia.

Sabato sera, lo storico duo dell’hard rock ha dimostrato che il tempo passa per tutti, tranne che per i Guns. La voce di Axl è ancora graffiante, carica di emozione e non accenna a vacillare, così come quella di Slash, nonostante la band abbia praticamente riproposto metà della propria discografia. Su quel palco, c’erano anche i compagni Duff Mac Kagan (basso) e Dizzy Reed (tastiere).

“Not once in a lifetime tour” aveva fatto il tutto esaurito da diversi mesi. Naturalmente, visto il grande afflusso di persone, la sicurezza era ai massimi livelli: quattro varchi di controllo degli accessi, metal detector, 500 agenti in divisa, più personale in borghese, scientifica, cani anti esplosivo ed elicottero in volo per monitorare tutto dall’alto. Le ferite di Manchester bruciano ancora.

Il concerto è durato tre ore, senza spazio per le soste, senza bisogno di riprendere fiato. Il primo album dei Guns “Appetite for destruction” è stato riproposto praticamente in maniera integrale: “It’s so Easy”, “Welcome to the jungle”, “Sweet child o mine”, “My michelle”, “Paradise city”, tra i classici di sempre.

Ovviamente non potevano mancare le maggiori hit dell’album “Use your illusion”: tra tutti, “Novrenber Rain”, con Axl al piano, “Don’t Cry”, “Civil War”, “Yesterdays”, “Yu could be mine”.

Si respirava un aria di sacro rispetto, gravida di malinconia, portata a livelli indescrivibili quando la band ha proposte alcune cover straordinarie: “Attitude” dei Misfits, “The seeker” degli Who, “Wish you were” here dei Pink Floyd e il tema del padrino suonato con la chitarra di Slash. Non poteva mancare poi un omaggio a Chris Cornell, scomparso da pochi giorni.

Con simili ingredienti, un concerto come questo non poteva che restituire un successo; e così è stato.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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