“Se ci scappa di mano lo spread, si deve cambiare la manovra” entro fine anno. E’ quanto ha detto il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, intervenendo a Porta a Porta in una giornata nervosa sui mercati, dove lo spread ha toccato i massimi dal 2013 per poi scendere a 298 punti base con un rendimento del 3,2%. A Piazza Affari gli acquisti si sono concentrati sul comparto bancario, più colpito dalle recenti vendite e sui petroliferi che beneficiano del rialzo del greggio.

Ma, ha affermato il ministro, “lo spread non arriva a 400, ne sono abbastanza sicuro. Vince il mercato”. Inoltre, parlando della manovra, il provvedimento che sarà varato dal governo per il 2019 è “cauto, moderato e corretto” ha detto ancora Savona. “Moderato perché avremmo bisogno di andare ben oltre il 2,4% per dare una forte spinta”.

Il ministro ha poi spiegato che il provvedimento è cauto perché verrà fatta una verifica ogni 3 mesi per vedere se le cose camminano secondo quanto noi diciamo, comprese le previsioni macroeconomiche. Quindi, già alla fine dell’anno sarà effettuata una valutazione. Secondo Savona, per far ripartire il Paese occorre riequilibrare le spese correnti, che sono quelle che ci servono per mantenere la stabilità politica, con i nuovi investimenti, equilibrando anche la distribuzione delle risorse facendo leva sui 160 miliardi di risparmi prodotti in Italia che non vengono usati. Il Paese è capace di risparmiare, il problema è frenare questo risparmio, creare condizioni generali economiche affinché le imprese private stiano in Italia e il settore pubblico riparta. ”Ritengo che senza sviluppo non sia possibile avere stabilita finanziaria. L’Europa non da per scontato” questo punto.

TRIA – Il ministro dell’Economia Tria fa un lavoro difficilissimo. Lui deve cercare di rendere la legge finanziaria quanto più prossima alla sua realizzabilità ha continuato il ministro per gli Affari Europei. Io ho il compito di tirare; è più semplice, ho un vantaggio.

DRAGHI – Per quanto riguarda poi le pensioni e il lavoro, sono convintissimo dell’effetto sostituzione. Ovvero: Per ogni persona che va in pensione se ne prendono due e occorre assumere giovani per mettere nel sistema le loro preparazioni professionali ha continuato Savona, secondo il quale il presidente della Bce, Mario Draghi, non sta facendo bene il suo lavoro dal punto di vista del no intervento o dei vincoli relativi alla stabilità bancaria e finanziaria. Il compito della Bce, oltre a quello di garantire la stabilità monetaria, dove Draghi ha fatto un ottimo lavoro dovrebbe intervenire in acquisto. Non deve consentire gli attacchi speculativi. Da questo punto di vista “non assolve al suo compito.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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