GLI ANIMALI TORNANO IN CITTA’

Persone tappate in casa ma parchi, acque e strade che tornano a vivere!
Il coronavirus ha spazzato via in pochi giorni gli esseri umani, ed ha permesso agli animali selvatici di tornare e di girare in tutta libertà.
E allora perchè non giocare di fantasia e immaginarci un bambi che fa capolino dalla strada di un marciapiede, mentre un lupacchiotto avanza spedito a ridosso di una strada asfaltata?.
Le volpi si affacciano nei giardini pubblici, i delfini si spingono sotto riva in porti improvvisamente tranquilli, e gli uccelli che sentono la primavera planano di nuovo su acque pulite e città silenziose.

Ok, forse sono andata un po’ troppo di fantasia, ma è più o meno quello che sta accadendo nelle nostre città.
A Milano, proprio tra i grattaceli, decine di lepri selvatiche, pelo lucido e sguardo intelligente, si rincorrono sui prati, tre fenicotteri sono stati visti planare vicino a piazza Duomo.
Sono tornate pure le cicogne a gironzolare per le strade di alcune città del nord Italia.
Noi, agli arresti domiciliari, e fuori gli animali si riprendono i loro spazi.

E allora, a chi non è venuto in mente qualche musetto spaesato che spunta dalle gabbie dei canili, piccole creature indifese abbandonati da uomini e donne senz’anima in partenza per le vacanze?.
Chissà, forse avremmo dovuto fermarci prima.

Intanto queste meraviglie se ne vanno a spasso tra le vie del comodo reticolato urbano, terreno che gli abbiamo sottratto con la prepotenza delle nostre pseudo esigenze, cementificando e costruendo ovunque.
E potremmo continuare, e parlare degli animali marini che hanno riconquistato il mare.
“Le immagini dei delfini nel porto di Cagliari, catturate dall’equipaggio di Luna Rossa, hanno fatto il giro del mondo”, spiega Simone D’Acunto, che è a capo del Centro sperimentale per la tutela degli habitat di Marina di Ravenna.
Perfino nel riminese sono stati avvistati tursipi, che sono delfini col naso a bottiglia, nei pressi delle spiaggie.

Venti giorni sono pochi per trarre conclusioni scientificamente rigorose, ma il periodo di quarantena può essere prezioso per stendere alcune valutazioni su come porzioni di spiaggia lasciate sostanzialmente deserte possono modificare in maniera sensibile le abitudini di alcune specie.
Mi risulta che, per esempio il fratino, e la beccaccia di mare che sono tra i volatili più minacciati d’estinzione tra quelli che hanno nei lidi ravennati uno dei loro habitat, potrebbero, se poniamo maggior attenzione, tornare a nidificare.
Concludo con una citazione del Professor Luigi Botani, Docente di Zoologia dell’Università La Sapienza di Roma, che mi pare assai pertinente.

“Questo è un segnale bellissimo. Stiamo assistendo a un mega esperimento non voluto, e vediamo che gli animali sono pronti, che potrebbero riprendersi il territorio che gli abbiamo tolto.
Pensiamo che cosa accadrebbe in mare, se improvvisamente cessassero le attività di pesca: ci sarebbe una rigenerazione immediata, come sta accadendo tra le speci che noi definiamo azzurro.

Sulla terraferma, se smettessimo di essere così invasivi e distruttivi, avremmo il ritorno di molte specie.
Questa è una bella lezione che possiamo imparare dalla pandemia”.
Aggiungo io, paradossale, ma vero: tutta questa meraviglia di una nuova fauna è il regalo che ci viene dalla noia del ”tempo libero” e dal valore della liberta!.

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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