Slovenian Primoz Roglic of team Jumbo-Visma celebrates on the podium, wearing the overall leader's pink jersey, after winning the 1st stage of the 102nd Giro d'Italia cycling race, an individual time trial over 08km in Bologna, Italy, 11 May 2019. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Primoz Roglic, uno dei big più attesi, non ha fallito l’appuntamento con la prima maglia rosa del 2019, aggiudicandosi la crono individuale partita dal cuore di Bologna, proprio sotto le due torri. A 204 metri d’altezza, dopo 8 chilometri di sfida alle lancette dei cronometri, lo sloveno (che ha portato la prima rosa al proprio Paese), ex saltatore con gli sci, salito in bici quasi per caso, ha firmato un formidabile 12’54”, condito da una media assai convincente per un prologo di una grande corsa a tappe: 36,200 km/h. Roglic, che ha fatto registrare anche un intertempo di 6’48” dopo 5,9 km, ha domato una salita con pendenze fino al 16 per cento, che portava al traguardo della prima fatica di questo Giro, precedendo di 19″ un Simon Yates letteralmente scatenato, che ha imposto un’andatura straordinaria malgrado il vento in faccia che soffiava a 45 km/h. Il britannico ha scavalcato in extremis Vincenzo Nibali (13’17” al traguardo e terzo intertempo con 6’52”, dietro Jos Van Emden), terzo, ma apparso già in buona forma. E’ caduto in piedi anche il corridore che non t’aspetti, Miguel Angel Lopez. Fortissimo in salita, in una prova non adatta alle sue caratteristiche, il colombiano ha limitato a 28″ il ritardo da Roglic, piazzandosi al quarto posto, davanti a un altro big per una questione di centesimi. Chi esce sconfitto, sebbene i tempi siano tutt’altro che maturi per i verdetti, è Tom Dumoulin, quinto a 28″ sul terreno a lui più congeniale: la prova contro il tempo.

Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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