Germania

In Germania è scoppiato uno scandalo senza precedenti. Il paese che, da sempre, si sente invincibile e padrone d’ Europa, si è accorto di avere dei limiti strutturali e che limiti! Ben 11 milioni di auto Wolkswagen (mica bruscolini), sarebbero state truccate. E non stiamo parlando di velocità, bensì sulle emissioni inquinanti del loro motore diesel. In giro per il mondo, ci sarebbero milioni di auto che stanno inquinando l’ambiente, senza che i proprietari di questi mezzi ne sappiano nulla. Tutto questo non sarebbe mai venuto a galla, se l’ America non avesse fatto dei controlli accurati sulle macchine in questione, rivelando questa irregolarità. Gli Stati Uniti sono un grande paese in tutto quello che fanno, ma se altre nazioni cercano di infinocchiarli, si trasformano in un mastino pronto a sbranarti sul posto.

Subito il titolo in borsa della Wolkswagen è crollato come un castello di carte nel giro di pochi giorni e questo è solo l’ inizio. Ci sarà anche una bella multa da pagare da 18 miliardi di dollari. Cifre che fanno girare la testa, ma anche le scatole dei numerosi investitori di questa famosa casa automobilistica di Wolfsburg. Così, come succede spesso in Italia, ma anche in Francia, Inghilterra, anche la Germania ha dovuto lavare i panni sporchi in ‘casa’ propria, diventando il bersaglio principale di altre ‘famiglie’ europee. Tutti i protagonisti di questa triste vicenda, a cominciare dai dirigenti della casa automobilistica tedesca fino ai più alti organi dello stato e alla potentissima cancelliera Merkel, hanno fatto orecchie da mercante, affermando di non sapere quello che stava accadendo. Ma allora chi ha truccato tutte quelle auto? Chi ha avuto questa brillante idea, pensando di non venire scoperto? Chi ha architettato questo piano diabolico? Tutti e nessuno, ognuno ha chiuso un occhio e alla fine siamo arrivati al patatrac. In questo noi italiani siamo campioni del mondo. Purtroppo deteniamo, in questo senso, dei record molto poco lusinghieri. Ma tornando in terra straniera, le scuse dell’ amministratore delegato della Wolkswagen Martin Wintekorn (poi dimessosi alla velocità della luce), sono state solo parole al vento che non sono servite a nulla, se non a far scrivere qualcosa in più ai giornalisti.

Adesso, scatteranno ulteriori indagini e procedimenti penali e qualcuno dovrà pagare, perchè il colpevole o i colpevoli dovranno saltare fuori, in un modo o nell’ altro. Non è solo una problema tedesco, ma riguarda la credibilità dell’ Unione Europea. Se anche la perfetta Germania non riesce a tenersi lontana dai guai, allora c’è qualcosa che non va. Alla fine,quelli che pagheranno il prezzo più alto non sono i manager della Wolkswagen (abituati, loro sì, a muoversi nella melma), ma gli operai (padri e madri di famiglia), che rischieranno di perdere un buon posto di lavoro. In questo periodo di crisi nera, le aziende che funzionano, nel mondo, sono veramente poche, e se anche questa azienda chiuderà i battenti per colpa di poche persone, allora vorrà dire che non ci sarà più speranza per nessuno. Sarebbe bastato che ognuno avesse fatto il suo lavoro con serietà e onesta e invece di fare la cosa giusta, si preferisce prendere una scorciatoia. Succede sempre così e purtroppo continuerà a succedere.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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