Si è celebrata a Reggio Emilia alla presenza del Consiglio Paolo Gentiloni la giornata Nazionale della bandiera ed il 221° anniversario del Tricolore, nato nella città emiliana il 7 gennaio 1797 come bandiera della Repubblica Cispadana. Prima dell’inizio delle celebrazioni il messaggio del ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Graziano del Rio: “La bandiera e la patria appartengono a tutti e sono il segno di un paese impegnato sui valori della custodia.”

Primo momento della giornata l’inno nazionale in piazza Prampolini eseguito durante l’ Alzabandiera, alla presenza di centinaia di persone nonostante il freddo e la giornata nebbiosa. L’arrivo del Presidente Gentiloni è stato accompagnato da un lungo applaudo della folla; il premier ha passato in rassegna gli schieramenti delle forze dell’ordine incontrando sul palco il ministro Delrio, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il presidente della Provincia Gianmaria Manghi ed il sindaco Luca Vecchi.

Terminata la cerimonia in piazza il premier ha incontrato gli studenti in municipio, nella Sala del Tricolore. “Oltre al testo della Costituzione rendiamo omaggio ai costituenti, a una generazione politica che, uscendo dalla resistenza e dalla guerra, discutendo apertamente e liberamente, arrivò a sintesi unitarie che mantengono una straordinaria utilità e attualità, e lo fecero per servire il Paese. E’ una lezione per tutti noi”

Il programma delle celebrazioni è proseguito al teatro Ariosto: “A nessuno può essere consentito di usare il tricolore come vessillo di odio. Deve essere il vessillo del nostro Paese impegnato per il dialogo e la pace e il vessillo dei nostri valori sanciti dalla Costituzione e quanto mai attuali. Non è la stagione delle cicale quella che abbiamo davanti, non può esserci una chiusura impaurita nel piccolo mondo antico delle paure quotidiane: è il tempo di non disperdere i risultati ottenuti. Questo deve essere l’obiettivo di tutta la politica in vista prossime elezioni”.

Gentiloni ha infine avuto parole di elogio per l’operosità della popolazione dell’ Emilia-Romagna: “L’economia di questa regione si caratterizza da sempre per le imprese e la loro capacità di innovazione, e contemporaneamente per un alto livello di servizi, di attenzione e cura alla persona e di attenzione all’educazione dei più piccoli e dei giovani, anch’esso invidiabile”.

Articolo e foto a cura di Franco Buttaro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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