Festa inimmaginabile tutta Bleus a Mosca, che celebra il secondo titolo mondiale della Francia a vent’anni esatti dall’unico trionfo iridato: la fantastica cavalcata della squadra di Didier Deschamps (nel ’98, da capitano, fu uno dei protagonisti) si conclude allo stadio Luzhniki, con la Croazia battuta 4-2 al termine di una bella e degna finale.

Gloria dunque ai transalpini, applausi meritatissimi agli sconfitti, capaci di scrivere un romanzo incredibile cui è mancato solo l’ultimo capitolo.

Nessuna sorpresa nelle formazioni iniziali, con entrambi gli allenatori che scelgono il modulo 4-2-3-1 e confermano gli undici titolari schierati nelle semifinali.

Tira un sospiro di sollievo soprattutto il ct Dalic: Perisic e Strinic, dopo le voci delle ultime ore su un possibile forfait, sono regolarmente in campo.

Match bloccato per il primo quarto d’ora, anche se la supremazia territoriale è dei croati. Ma appena i transalpini mettono il naso fuori, arriva il vantaggio (18’): punizione a spiovere di Griezmann, Mandzukic a centro area sfiora di testa e l’autogol è beffardamente servito. Il gol incassato non abbatte però la Croazia, che riemerge con orgoglio dopo soli dieci minuti (28’): sugli sviluppi di una punizione, Vida appoggia per l’interista Perisic che si porta la sfera sul mancino e fulmina Lloris con un imparabile conclusione incrociata.

Ma è un primo tempo di grandi emozioni e al 34’, dopo aver visionato il Var, l’arbitro argentino Pitana concede il rigore alla Francia per un mani di Perisic sulla correzione aerea di Matuidi: dal dischetto va Griezmann che manda Subasic da una parte e pallone dall’altra.
Non rende giustizia alla nazionale di Dalic il possesso palla dei primi 45’: 61% a 39%. Croati ad un passo al pareggio in avvio ripresa (48’): sul sinistro ravvicinato di Rebic (assist Rakitic), Lloris decolla e devia sopra la traversa.

Risposta immediata della Francia: solita percussione di Mbappè a velocità supersonica, Vida saltato, ma Subasic ci mette una pezza (52’). Sei giri di lancette e la Francia ‘spacca’ definitivamente la gara: Mbappè fugge ancora sulla destra, scarica per Griezmann che appoggia al limite per Pogba, il primo tiro dell’ex Juve (di destro) viene murato, il secondo (di sinistro) non dà scampo a Subasic.

Il 3-1 è praticamente una sentenza per Modric e compagni, stanchi nel fisico (ottavi, quarti e semifinali vinti ai supplementari) e demoralizzati psicologicamente: la conseguenza è il poker firmato dall’immarcabile Mbappè con uno splendido destro dai venti metri (65’).

La partita sembra chiusa, ma una clamorosa topica di Lloris rianima inaspettamente la Croazia: il portiere cerca di dribblare Mandzukic, la sua finta però è goffa (eccesso di sicurezza), lo juventino arpiona e riduce il passivo (69’).

Altro brivido per la Francia al 78’: il rasoterra di Rakitic passa attraversa mille gambe ma non centra, seppur di poco, lo specchio. Sarà questa l’ultima emozione di una finale mondiale vinta con merito dalla squadra più forte.
Il resto succede dopo il triplice fischio: lacrime, gioia sfrenata e Bleus in paradiso con tutto il popolo francese pronto a festeggiare in ogni città e non solo a Parigi sotto la torre Eifell.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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