Erano le 3:36 di questa notte quando l’Italia intera si è svegliata. Una scossa di terremoto. Un’altra.

Ci sono feriti, morti, danni ingenti e paesi rasi completamente al suolo. Dalle prime notizie si apprende che i morti accertati sarebbero più di 30, tra cui alcuni bambini piccoli, ma il numero sembra destinato ad aumentare nelle prossime ore.

Sono molti i dispersi bloccati sotto le macerie.

L’epicentro della scossa è stato registrato nella zona di Accumoli, in provincia di Rieti, con profondità di 4 chilometri e magnitudo 6.0; poi ci sono state altre scie sismiche di magnitudo 5.4 e 5.1, nella zona di Perugia, alle 4:33.

Il terremoto è stato avvertito nitidamente a Roma, ma anche a Napoli e Rimini. Il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha dichiarato: “E’ paragonabile al terremoto registrato sette anni fa a l’Aquila (erano le 3:32 del 6 aprile 2009, scossa di magnitudo 6,3)”.

Intanto, i sindaci delle città più colpite, cercano di far fronte alla tragedia. Ad Amatrice ci sono “case crollate”, e “gente sotto” le macerie, ha detto il primo cittadino.

Il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, ha affermato in lacrime: “Ci saranno almeno sei vittime. Ci sono anche due bambini piccoli”.

“Una persona – conteggia ancora il sindaco – è stata estratta morta dalle macerie questa notte. Poi c’è una famiglia di quattro persone sotto una casa crollata, e qui purtroppo ci sono due bambini piccoli. Inoltre c’è un altro disperso. Mi auguro che i fatti mi smentiscano”.

Queste le parole di Aleandro Petrucci, il primo cittadino di Arquata, rilasciate ad Adnkronos: “Il paese non esiste più, quasi tutte le case di Pescara del Tronto sono crollate. E’ un disastro”.

Il lavoro dei soccorritori prosegue senza sosta, così come le richieste di aiuto: la speranza è di poter salvare il più alto numero di persone.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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