Di proprietà della famiglia Pozzo dal 1986, l’Udinese è stata per molti anni considerata come esempio di eccellente gestione, per i risultati ottenuti in campo e per i calciatori italiani e/o stranieri che hanno vestito la maglia delle zebrette friulane prima di quelle di alcune tra le più importanti formazioni europee, consentendo così risultati sia sul campo che di bilancio.
Da qualche stagione però, l’Udinese non è più così di moda, arrancando nei bassifondi della Serie A e rischiando in più di una occasione, anche una retrocessione che avrebbe quasi del clamoroso.

Anche per quanto riguarda la panchina, anche ad Udine è ormai di moda la sostituzione alle prime difficoltà, magari dopo aver sbagliato la scelta di chi ha il compito di guidare una rosa dove il via vai di giocatori è più simile a quello di un albergo che quello relativo ad una squadra di calcio.
Così, dopo la successione nel 2017/18 , tra Delneri, Oddo e Tudor, nella scorsa stagione si è ripartiti da una scelta alquanto paradossale come lo spagnolo Velazquez, per poi virare su Nicola e tornare, per la salvezza a Igor Tudor che, finalmente, quest’anno è ripartito alla guida dei friulani, invece di diventare il salvagente cui aggrapparsi quando tutto sembrava perduto.

Oltre a ciò, va detto che non sempre le scelte dei calciatori siano state al livello del passato, perché anche relativamente alle proprietà di formazioni estere, si è spesso assistito a giri che difficilmente hanno portato a riscontri positivi, accrescendo una confusione già ampiamente presente.

Insomma, l’Udinese dei bei tempi, quella che tentava lo sfortunato assalto ai preliminari di Champions era, anzi è, solo più un lontano e sbiadito ricordo, sostituita da una Società ed una squadra dove le idee sono poche e ben confuse, anche se la fortuna ha sin qui voluto che ci fosse di peggio tra le venti chiamate a giocarsi il nostro massimo campionato, portando così a compimento, in un modo o nell’altro l’indispensabile salvezza.

Sarà così anche per l’Udinese 2019/20? Intanto, come già detto, si riparte nuovamente da Tudor, da qualche importante conferma e dalla vittoria contro il Milan, cui però è seguita una brutta sconfitta (interna) contro un Parma che ha immediatamente ridimensionato le velleità bianconere, dove forse un tantino troppo presto si parlava addirittura di Europa, parsa oggettivamente ben al di fuori della portata della rosa friulana, almeno in questo inizio di stagione; poi i miracoli possono sempre succedere, ma credo di non poter essere tacciato di blasfemia se dico che l’Udinese potrà togliersi anche qualche bella soddisfazione, ma non è attrezzata per i primi posti ed anzi, deve fare attenzione agli scivoloni che potrebbero compromettere equilibrii piuttosto precari.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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