“La Fiorentina non è terra di conquista”. Con queste parole i Della Valle hanno blindato Chiesa dall’assedio del Barcellona che aveva messo gli occhi sul giocatore.

Di conquista forse no, ma certamente la squadra viola è landa di partenze e addii dolorosi.

Sei big , 6 giocatori significativi che hanno fatto molto bene in Viola, Bernardeschi, Borja Valero, Vecino, Ilicic, Gonzalo Rodriguez, Milic sono partiti.
Kalinic e Tatarasanu sono in partenza, Badelj sta palesando un evidente mal di pancia, tanto che si è proposto, guarda un pò al Milan, che però ha dirottato altrove l’interesse.

Tutto ciò ha ovviamente scatenato la furia dei tifosi, che tra insulti, striscioni e minacce, urlano a gran voce il cambio di proprietà, per il bene della squadra.
Ormai il rapporto è scucito e rattopparlo sembra davvero impossibile.

Inutili le ultime dichiarazioni emesse dalla società che invitavano la tifoseria a stare tranquilla perchè qualcosa verrà fatto, ormai il danno c’è.

Tra l’altro sostituire i 3/4 della squadra( perchè Kalinic e Tatarasanu probabilmente se ne andranno) è una missione davvero ardua, specie se si tratta di giocatori di quel livello.

Ok, Pioli ha chiesto solo gente motivata, ma trovarla anche di quel valore che avevano i partenti sembra difficile.
Si stanno facendo tanti nomi in queste ore, come quelli di Benassi, Simeone e Sturaro, ma solo uno di questi tre, quello del Cholito, affascina la gente.

Insomma la situazione è delicata e i tifosi sono la linfa vitale per ogni società, quindi se protestano un motivo c’è.
Il rischio di vedere uno stadio glorioso come il Franchi con gli spalti semivuoti per protesta è elevato e meritato perchè adesso o la Viola agisce sul mercato e compra almeno 3 giocatori che possano almeno limitare le contestazioni, oppure si arriverà a dover vedere le partite della Fiorentina con i soli ospiti a presidiare lo stadio.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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