La borsa di Milano ha bruciato in un solo giorno 1,5 miliardi sui quattro titoli della galassia Fca, passando da circa 73,62 miliardi di venerdì sera a circa 72,09 miliardi di capitalizzazione dei quattro titoli alla chiusura di oggi. La capitalizzazione di Fca è passata da 25,557 miliardi a 25,09 miliardi, lasciando sul terreno poco meno di mezzo miliardo. Ferrari è passato da 22,53 miliardi a 22,04 miliardi: un calo di 4,9 miliardi. Limatura per Cnh industrial passata da 11,893 a 11,76 miliardi. Exor invece è scesa da 13,64 a 13,20 miliardi.

Fca chiude in Borsa contenendo il calo all’1,5% a 16,17 euro. Debole tutta la galassia del Lingotto, con l’avvicendamento tra Sergio Marchionne e Mike Manley e le dimissioni di Alfredo Altavilla, aspirante successore del supermanager malato: Cnh -1,7% a 8,67 euro, Exor -3,25% a 54,76 euro e Ferrari -4,88%, maglia nera del listino.

Ferrari chiude la seduta in calo a Wall Street, perdendo il 2,53% a 136,46 dollari per azione.
Analisti, vertice più debole in caso di acquisizioni – Il cambiamento “improvviso e drammatico” al vertice di Fca con la malattia di Sergio Marchionne e la nomina repentina di Mike Manley come amministratore delegato dell’ex-Lingotto è considerata una “cattiva sorpresa” dagli analisti finanziari. E’ quanto si legge in alcuni report che circolano nelle sale operative, in cui viene sottolineato che “sia Fca che Ferrari saranno sotto pressione nel breve termine” in quanto gli investitori “non amano le cattive sorprese e l’incertezza”. Soprattutto “alcune speculazioni su operazioni di acquisizioni potrebbero ricominciare adesso, che la leadership del Gruppo si è indebolita”. Proprio oggi, in una giornata difficile per il settore automobilistico in Asia a causa dei dazi Usa, Hyundai ha guadagnato il 2% a Seul. Il Gruppo coreano aveva smentito a fine giugno un ritorno di fiamma su un interesse per Fca.

Fonte Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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