La musica è divertimento. Ascoltare musica, cantare qualche canzone, ogni tanto, ci fa sentire in pace con noi stessi e con il mondo. E con questo spirito che i “Fantasia pura italiana” si sono fatti conoscere al grande pubblico. Grazie alla loro partecipazione a Italia’s got Talent, la giovane band di Prato, (formata da un gruppo di amici uniti dal liceo), ha mostrato agli italiani un modo diverso di fare musica, alternando brani cantautorali, incursioni teatrali, sketch comici e soprattutto improvvisazioni. La band è formata da: Fabrizio Ganugi (Voce, chitarra ritmica), Ivan Giacca Crisci (Chitarra elettrica), Claudio Jean Brambilla (Basso elettrico), Alessio Siso Tanzini (Batteria), Tiziano Bollore Nieri (Tastiere) e Francesco Gori (Recitazione, cori e quant’altro. “Una canzone semplice” è il loro ultimo singolo, contenuto nell’album “Istruzioni per un viaggio scomodo”.

Ragazzi, quanta Fantasia pura italiana?
“Molta”.

Quando avete deciso di formare questo gruppo?
“Il primo nucleo si è formato 13 anni fa, mentre quello attuale nel 2013”.

Il nome è molto originale, da dove deriva?
“Non saprei proprio dirlo, perché avevamo 17 anni quando l’abbiamo scelto”.

Ogni gruppo ha un boss, un frontman no? Il vostro chi è?
“Non esiste alcun boss fra di noi. Siamo una democrazia problematica ma funzionale”.

Vi considerate un gruppo indipendente? A quale genere musicale vi ispirate?
“Siamo un gruppo musicale indipendente e l’unico genere che seguiamo è quello di unire la melodia di un brano allo stile musicale che più gli si addice”.

Italia’s got Talent che esperienza è stata?
“Semplicemente fantasmagorica”.

Da dove nasce la vostra vena comica? Siete dei comici nati o ci siete arrivati con il tempo?
“Siamo proprio così e con il tempo abbiamo affinato questa tendenza”.

Parlatemi un po’ di ‘Una canzone semplice’… Semplice come?
“‘Una canzone semplice’ è l’esatto opposto del suo titolo. E’ un esperimento testuale di meta-canzone, un brano che parla della voglia di scrivere una canzone che l’autore non è mai riuscito a scrivere”.

Dove volete arrivare con la vostra musica?
“Dovunque”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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