Tra gli animali v’è presenza di comportamenti e pratiche omosessuali. Negli ultimi quindici anni sono stati documentati comportamenti omosessuali che vanno dai giochi sessuali a comportamenti genitoriali in coppie omosessuali in circa 1.500 specie, sia in cattività che in ambiente naturale. Questi comportamenti sembrano diffusi tra insetti, uccelli e mammiferi (in particolare delfini e pecore), e soprattutto tra le scimmie antropomorfe. Inoltre, parte del mondo animale è ermafrodita, letteralmente bisessuale. Nella riproduzione di tipo ermafrodita, ad esempio, un singolo pesce è maschio e femmina, e produce sia uova che sperma (entrambe nello stesso tempo o in differenti momenti), accoppiandosi con altri pesci ermafroditi. La fecondazione in questi casi avviene esternamente e simultaneamente tra la covata di uova e l’emissione di sperma; in altri casi può essere interna. Alcuni pesci presentano ermafroditismo in un tempo successivo (casi di determinazione tardiva del sesso), riversando il loro sesso giovanile in età adulta ovvero di sviluppo successivo o stagionale della funzione maschile o di quella femminile.

Tra gli Indiani d’America, gli omosessuali erano ritenuti, nella loro “stranezza”, persone sacre e rispettate. Io sono amico, fiero e sincero di omosessuali, sia giovani che attempati, e riconosco in loro una sensibilità rara ed encomiabile, in alcuni un equilibrio tra maschile e femminile che toglierebbe il mondo intero dalle guerre maschiliste che da sempre feriscono la pelle di Madre Terra, i cuori di tante madri.

In Natura esistono le “diversità”, così come nel Creato la Bellezza è data dall’insieme di diversità e la Perfezione dall’insieme di imperfezioni, ma mi piace pensare alla vita come ad uno scorrere, il fluire di un fiume incontro al grande mare dell’esistenza e perché il fluire non vada disperso lungo il suo scorrere deve farlo tra due sponde, due rive: quella del rimprovero e quella della gratificazione (senza la sponda del rimprovero si diviene capricciosi e inetti, senza quella della gratificazione selvaggi e scontrosi).

Credo allora che per una crescita mentale-comportamentale equilibrata di un bambino non possano mancare questi due riferimenti: materna e gratificante da una parte, paterna e disciplinata dall’altra. Ritengo difficile, pur non avendone l’assoluta certezza, che due donne che si uniscono a costituire una famiglia possano garantire queste due sponde ad un figlio adottato, così come ritengo altrettanto improbabile che le possano offrire due uomini, nell’identico proponimento. Certamente, sia le une che le altre coppie omosessuali, possono donare ai propri figli adottivi tanto amore, ma l’amore ha tanti aspetti e non è unidirezionale. Il bambino, vivendo le due tipologie dell’Essere femmina e maschio, ha la possibilità, conoscendone le caratteristiche, di assorbire sia dall’uno che dall’altro, crescendo con un suo equilibrio. Riterrei l’adattamento di una delle due parti omosessuale ad un ruolo improprio una forzatura dannosa a se stessa come ad un figlio adottato.

Secondo me, un’educazione proposta da due individui omosessuali, non offre la stessa “panoramica” di riferimento che dovrebbe competere ad una coppia eterosessuale ma, quali sono i riferimenti giusti, in “esseri” alla deriva, non nel sesso ma nella mente? Perché, ahinoi, al giorno di oggi i bambini crescono tra esasperazioni sia femminili che maschili, in famiglie dove i “ruoli” sono allo sbando. Così, tra un dilemma sociale e l’altro, confido che i “nuovi bimbi”, a prescindere dagli educatori familiari, possano crescere di loro, come Rosa del deserto nell’aridità attorno, come fiore di Loto, che affonda le sue radici nel fango. Spero e credo in questo!

Non saremo noi del mondo adulto a cambiare il pianeta Terra, ma i nostri figli, perché da qualche tempo nascono generazioni di bimbi che hanno già in dotazione nel DNA un antibiotico che li preserva dal batterico mondo adulto. Noi adulti ci chiediamo se sia giusta una cosa piuttosto che un’altra e ne nascono diatribe, scontri sociali e religiosi. I nostri figli, le nuove generazione, vivranno e basta, come fiori che sono fiori e basta… come uccello vola e basta… e vivranno la “loro” vita senza perché, mentre noi ci addormenteremo in compagnia di tanti dubbi. In questo mondo, dove noi abbiamo gettato letame, loro semineranno per la nascita di un nuovo Giardino dell’Eden. Matrimoni gay? Adozioni gay? L’importante che sia cosi come Natura suggerisce e in Natura non esistono forzature né esibizioni.

A cura di Vittorio Benini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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