Il primo giorno di primavera di 25 anni fa, 1993, si aprivano gratuitamente al pubblico 50 luoghi storici di solito chiusi all’accesso in una trentina di città d’Italia. Fu un’idea, geniale, di Giulia Maria Crespi, fondatrice e ora presidente onorario del Fondo Ambiente Italiano. Quel seme gettato un quarto di secolo fa ha prodotto quest’anno l’apertura straordinaria di 1000 siti in 400 località di 20 regioni, grazie all’impegno spassionato di 7500 volontari. Il 25 e il 26 marzo si potranno visitare con tanto di guida storico artistica chiese, palazzi, ville, castelli, torri, conventi, parchi e giardini, teatri, scavi archeologici, istituti, musei, un elenco sconfinato di meraviglie che normalmente sono inaccessibili alla gente. Il premier Paolo Gentiloni ha riconosciuto che “le giornate FAI di primavera sono diventate un elemento importantissimo del nostro paesaggio culturale: l’idea di 25 anni fa si è fatta strada ed è diventata un fenomeno di massa. Il segreto del successo è semplice perché associa scoperta e partecipazione. La scoperta che tutti abbiamo nelle strade accanto a casa nostra un tesoro che conosciamo poco o niente, una meraviglia da scoprire”.

“Le province di Forlì, di Cesena, di Rimini offrono tante visite davvero speciali per questa Giornata 2017 – ci dice Marina Senin Forni, presidente del FAI Emilia-Romagna – A differenza delle metropoli d’Italia che hanno una sine fine di tesori nascosti all’interno delle loro mura, la provincia vive un’altra realtà, si muove allargandosi sul territorio come città diffusa. E’ un accurato lavoro di scouting che le nostre delegazioni e i gruppi FAI da anni svolgono coinvolgendo sindaci, assessori, proloco, associazioni. In questo modo si porta il FAI a chi non lo conosce ancora. E benché le risorse FAI, i volontari attivi in Romagna siano tuttora piuttosto esigue, sono stati raggiunti risultati ottimi: con una passione davvero encomiabile i nostri volontari sono riusciti ad organizzare aperture straordinarie e a coinvolgere moltissimi studenti come apprendisti ciceroni, cioè guide ai visitatori. Vorrei ricordare solo la delegazione di Cesena con il suo capo Alessia Zampini, giovane architetto, che con grande passione si dedica alla scoperta del territorio, e il gruppo Fai di Imola capeggiato dalla attivissima Paola Bizzi Bacchini. E’ davvero consolante vedere la partecipazione alla conoscenza delle meraviglie storico artistiche paesaggistiche di tanti giovani che dimostrano così il loro orgoglioso affetto alla propria terra”.

A cura di Silvia Camerini – Foto: Marco Rossi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui