I dati sono non smentiscono mai e sono a dir poco sconfortanti per il nostro Bel Paese, forse bello quello dal dopo guerra agli anni ottoanta. Secondo un’indagine dell’Eurostat l’Italia è il Paese che conta, in valori assoluti, più poveri in Europa.

È quanto emerge dalle analisi dall’Ufficio Statitico dell’Unione Europea sul tasso di privazione sociale. Nel 2016 i poveri erano quasi 10,5 milioni. La classifica è stata redatta basandosi su una serie di indicatori che valutano le possibilità economiche e di situazione sociale delle persone.

Le spese prese in considerazione da Eurostat permettono di valutare quando si entra nella categoria di deprivazione materiale e sociale se non ci si può permettere almeno cinque delle spese sotto elencate: • affrontare spese impreviste; • una settimana di vacanza annuale fuori casa; • evitare arretrati (in mutui, affitti, utenze e / o rate di acquisto a rate); • permettersi un pasto con carne, pollo o pesce o equivalente vegetariano ogni secondo giorno; • mantenere la propria casa adeguatamente calda; • una macchina / furgone per uso personale; • sostituire i mobili logori; • sostituire i vestiti logori con alcuni nuovi; • avere due paia di scarpe adeguate; • spendere una piccola somma di denaro ogni settimana su se stesso (“paghetta”); • avere attività ricreative regolari; • stare insieme con amici/famiglia per un drink pasto almeno 1 volta al mese; • possedere una connessione Internet.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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