ANKARA
Condanniamo con forza questo attacco che prende di mira l’unità. Siamo contro ogni forma di terrorismo”.

E’ in queste parole la reazione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan dopo le due esplosioni che stamani ad Ankara hanno causato 86 morti e 126 feriti a una manifestazione per la pace contro l’escalation del conflitto con il Pkk curdo che ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale nel conflitto con la Turchia nel sud-est del Paese.

La reazione del Paese invece è quella di uno schock fortissimo. A tre settimane dalle cruciali elezioni politiche, le due esplosioni rappresentano secondo il ministero dell’Interno un “attacco alla pace e alla democrazia in Turchia”. Indagini sono state avviate per chiarire se sia trattato di un attentato kamikaze, come suggerito da alcuni media e ipotizzato da Kemal Kilicdaroglu, leader del principale partito di opposizione, il socialdemocratico Chp.

I servizi di sicurezza hanno sottolineato che non ci sono state auto distrutte nella duplice esplosione e che l’ipotesi di un kamikaze è plausibile. Il premier turco Ahmet Davutoglu ha subito convocato una riunione d’emergenza sulla sicurezza, mentre i principali leader politici hanno interrotto la loro campagna elettorale per recarsi sul luogo dell’attacco. La manifestazione per la pace è stata annullata e gli organizzatori hanno chiesto ai partecipanti e a quelli che stavano arrivando da altre città di tornare a casa nel timore di nuovi attentati.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui