C’è la crisi. Quante volte abbiamo sentito questa frase, negli ultimi 8 anni? Siamo in crisi, e questa maledetta crisi sembra non finire mai. A metterci il carico da 90, come in tutte le parti del mondo, è il fisco.

In Italia, si chiama Equitalia, ed è una brutta bestia. Sappiamo tutti che dobbiamo pagare le tasse e questo organo molto “amato” da tutti, è stato istituito, non solo per ricordarlo ai cittadini, ma anche per punire severamente gli evasori fiscali (anche questa una brutta razza). In Italia, Equitalia strozza gli imprenditori e le loro aziende, piano piano, lentamente e inesorabilmente. Il nostro paese è composto da delinquenti ed evasori totali di una certa risma, ma è anche vero, che la maggior parte degli italiani sono onesti e vivono, solo, di quello che guadagnano. Vogliamo, una volta per tutti, dare spazio e voce, a queste persone e alle loro famiglie? Da quanto è scoppiata questa stramaledetta crisi, sono stati molti gli imprenditori che si sono tolti la vita. Negli ultimi anni, sono state centinaia le vittime di questo cancro infame che ha colpito trasversalmente Nord, Centro e Sud. Volete sapere il motivo? Questi individui (padri, madri, figli e nipoti) non avevano problemi psicologici, oppure perso un amore, o scoperto di essere stati colpiti da malattie incurabili, ma avevano ricevuto le diaboliche cartelle di Equitalia.

Buste contenenti parole fredde e numeri che ghiacciano il sangue nelle vene. Queste persone, piegate dai debiti, incapaci di salvare le loro aziende e, soprattutto, incapaci di guardarsi allo specchio, hanno, semplicemente, deciso di farla finita. Quando un essere umano compie l’ estremo gesto, vuol dire che non c’è più nulla da fare. Non si può morire per i debiti. Non si deve arrivare a questo. Non ci si deve gettare via così. Equitalia ha sulla coscienza la morte di gente perbene, non ladri e truffatori. Lo Stato (quello con la S maiuscola), non dovrebbe promuovere uno strozzinaggio legalizzato, con il tasso d’interesse a 10.000. E poi, è molto semplice rifugiarsi tra quattro mura, non facendosi vedere in faccia. Questi burocrati da strapazzo non conoscono e, forse, non gli importa nulla delle vite di questa gente. Per loro è tutto bianco o tutto nero, il grigio non è contemplato. Non esiste la discrezionalità, è così e basta. Se poi qualcuno muore durante tutta la trafila, sono cose che possono succedere. Tanto, ci sarà sempre una vedova che dovrà pagare i debiti contratti dal marito.

Siamo arrivati a livelli di sciacallaggio mai visti. No, caro stato (con la s minuscola questa volta), tutto questo non può e non dovrà succedere più. Equitalia è il male dell’ era moderna. Equitalia è uno di quei Robin Hood al rovescio, che ruba ai poveri, perché ai ricchi non riesce a prendere nulla. Bisogna eliminare questo perfido Robin Hood oppure, limitarne il raggio di azione. Insomma, qualcosa bisogna fare. Posso accettare di morire a causa di un incidente, una grave malattia, di vecchiaia, ma morire di Equitalia proprio no e, soprattutto, non nel 2015. Una riforma in questo senso e d’obbligo, perché non stiamo parlando di bruscolini, ma di aziende che hanno chiuso e imprenditori morti per questo motivo. Se l’ impresa è il motore che fa volare l’ economia di un paese civile, aiutiamo i nostri dirigenti a fare impresa, senza pressioni fiscali, ricatti e vessazioni di sorta.

Viva i piccoli e medi imprenditori italiani, abbasso i ladroni e i tanti evasori fiscali!

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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