Uno dei settori in cui l’Italia eccelle è sicuramente il cibo.
Al Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione, organizzato dal Barilla Center for Food e Nutrition è emerso che il paese dove si produce, vende e mangia meglio è la Francia seguita dal Giappone e dalla Germania. L’Italia è però al settimo posto, il che significa che nel nostro paese il cibo in tutto il suo complesso meccanismo di produzione vendita e consumazione, è di qualità molto superiore rispetto a tanti altri paesi europei.
Tra l’altro, sempre basandosi su un’altra classifica emersa nel forum, sembrerebbe che l’Italia risulti anche tra i migliori a livello di spreco alimentare; nella nostra penisola se ne spreca davvero pochissimo.
Al primo posto in assoluto, invece il nostro paese è per quanto riguarda l’agricoltura sostenibile.
Inoltre, bisogna considerare un altro dato emerso dal convegno: il flusso migratorio è così alto in Italia anche per la sicurezza alimentare che deriva dai prodotti made in Italy.
Cibo buono, sempre di qualità e molto spesso sottoposto a severi controlli.
E questo spiega perchè 3 italiani su 4 non apprezzano il cibo etnico. Molti, in realtà, nemmeno lo conoscono o preferiscono stare sulla cucina tradizionale tipica del nostro paese, senza star a cercare ricette sofisticate o diverse; altri invece conoscono e hanno assaggiato i cibi da vari paesi, ma preferiscono nettamente quelli italiani.
Peccato perchè i cibi etnici rappresentano un vero e proprio settore su cui investire.
È un mercato che vale ormai 3 miliardi di euro complessivi, spinto sia dai flussi migratori sia dalla ricerca di nuovi sapori da parte dei cuochi, dei produttori e dei consumatori.
Questo contrariamente ad altri paesi come Francia e Inghilterra, molto più aperti a cibi provenienti da altri paesi, soprattutto dal sud America.
A cura di Giacomo Biondi