Ogni giorno dovrebbe essere diverso, come la percezione del futuro, invece il coronavirus ci sta insegnando che una micro particella è in grado di fare tabula rasa come una bomba atomica. Allora, ti svegli e ti rendi conto che i giorni sono tutti uguali, neri più che mai; sei costretto a contare i morti e piangere sulle loro ceneri, perchè in alcuni casi, come al fronte, dei tuoi cari rimane solo una medaglietta o un crocefisso che portavano al collo.
E’ inutile negarlo, ma siamo entrati in questo maledetto anno bisestile, dentro una guerra durissima che l’essere umano abbia mai conosciuto, per la sua espansione (si pensi alla Svizzera mai entrata nei conflitti mondiali, ma anch’essa colpita dal Covid-19) e per la sua velocità nel colpire duramente tutte le popolazioni.
Il duemilaventi sta strangolando le coscienze dei potenti, che davanti alla pandemia sono costretti a piegarsi, a pregare, ad avere più fede e a capire che davanti a questo immenso dramma si è tutti uguali, che le ricchezze hanno solo indebolito i rapporti nelle frontiere.
Questo è un punto focale della drammaticità che stiamo vivendo per ricordare Walt Whitman che scrisse in morte del presidente Lincoln…:
“O Capitano! O mio Capitano!
il nostro aspro viaggio è terminato,
La nave ha superato ogni pericolo,
l’ambito premio è stato conseguito,
Prossimo è il porto, odo le campane,
tutto il popolo esulta,
Seguono gli occhi la carena salda,
l’audace nave severa;
Ma o cuore, cuore, cuore,
O rosse gocce di sangue,
Dove sul ponte giace il Capitano,
Caduto, freddo, morto..”
Il Coronavirus non è il volto della prima/seconda guerra mondiale, ne della guerra fredda, che spaccava il mondo in due blocchi contrapposti; e, che, solo gli uomini di buona volontà riuscirono a debellare attraverso armistizi e pace. Il coronavirus è invisibile e non sai come accerchiarlo e sconfiggerlo.
Allora mi sono chiesto se occorra una enciclica, qualcosa di ignoto per abbatterlo definitivamente. Ricordo che papa Giovanni XXII con “Pacem in terris” apriva di fatto la strada della pace e le premesse per un grande futuro.
Francesco lo sa, ed è l’unico ad avere la potenza divina per guardare in faccia al demonio e disintegrarlo offrendo speranze e la voglia di libertà per l’intera umanità.
Ancora per una volta non sarà la fine del Mondo, sarà la radice della pace, ma il cielo è stanco!
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Marco Iorio