Non è sempre facile unire arte ad un’arte. La mostra diffusa nei chioschi della piadina di Cervia, crea un percorso artistico nei giorni del Festival della Romagna che vede protagonista la Via della Piada di Cervia, lo street food per eccellenza. La quinta edizione del Festival della Romagna, vede la diretta collaborazione dei chioschi del territorio e vuole offrire un percorso enogastronomico inedito all’interno del quale ogni singolo operatore fornirà la propria ricetta e stimolerà gusti e palati di turisti e cittadini.

L’evento, ideato da Fe.da. srl in collaborazione con CNA e Confartigianato vede la realizzazione di un percorso d’arte con una creazione artistica, che riprende i temi della Romagna, posizionata in ogni chiosco, realizzazioni su tele stampate a mano della Stamperia Pascucci 1826 di Gambettola, da disegni ed immagini di grandi artisti come Tonino Guerra, Tinin Mantegazza, Dario Fo ed innumerevoli altri e vuole caratterizzare il territorio con un vero percorso artistico colorando la città e mettendo in risalto due scuole di eccellenze del territorio: la gastronomia artigianale e la stampa a mano.

Da questo connubio tra le sapienti mani di artigiani che impastano secondo la ricetta che ognuno custodisce e perfeziona per ottenere la piadina romagnola, che il mondo ci invidia e le mani dei F.lli Pascucci, che miscelano gli ingredienti della ricetta custodita gelosamente per realizzare il color ruggine per realizzare le famose stampe, ecco un percorso per la città di Cervia che unisce due eccellenze dell’artigianato: arte nell’arte.
La disponibilità di Riccardo Pascucci in questa mostra nasce da una tradizione e sapienza unica nel suo genere: «Ognuno in bottega ha cercato di interpretare e cavalcare la propria epoca – racconta Riccardo Pascucci – Il trisnonno in origine stampava le coperte per i buoi, con i disegni dell’uva, delle spighe e di Sant’Antonio: simboli contadini che servivano a proteggere le bestie o ad adornarle per le processioni, le feste paesane e le fiere. Il bisnonno si era concentrato sulle tovaglie e su altri accessori, con disegni propiziatori come per esempio i draghi.

Il nonno invece si era buttato sulle tende da spiaggia, da vendere ai turisti in riva al mare negli anni ’30. Mentre mio padre ha rifornito decine di hotel della costiera, con il necessario per l’apparecchiatura delle sale da pranzo e il corredo per le camere da letto. Noi, infine, abbiamo scelto una direzione più artistica, con uno sguardo al passato e l’altro all’arte contemporanea». Tremila stampi antichi in legno di pero, solidi e funzionali oggi come due secoli fa: è questo il patrimonio culturale della Bottega Pascucci. Perché se una volta erano la natura, la religione, il gusto classico e le figure mitologiche a ispirare gli stampatori, oggi si sono attualizzati chiedendo il contributo di artisti quali Dario Fo, l’eclettico Tinin Mantegazza, padre del celeberrimo pupazzo Dodò del programma televisivo “L’albero Azzurro”, fino al poeta Tonino Guerra già protagonista dell’edizione 2016 del Festival della Romagna. «Tonino diceva che un mondo senza artigiani non sapeva più incantare, e ci saremmo trovati solo in compagnia di cose fredde fabbricate dalle macchine. Era un grande visionario, e per rinvigorire i nostri prodotti fin dal 2001 ci ha messo a disposizione tantissime sue creazioni. Farfalle, api, tulipani, viole, fiori di pesco, papere e altre suggestioni che hanno animato le pareti della bottega: un’amicizia preziosa, per mantenere vivo un pezzo di Romagna, con la leggerezza di cui solo lui era capace».  
 
Il Festival della Romagna: uno spettacolo del territorio per il mondo turistico, per i romagnoli, un format completo esportabile e comprensivo di tutto quello che è il sistema Romagna nei suoi valori e proposte, intergenerazionali, in un connubio di esperienze passate e presenti da far conoscere e vivere a livello nazionale ed internazionale.

Programma aggiornato su www.festivaldellaromagna.it

A cura dell’Ufficio Stampa Fe.da.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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